Anche nel 2025 il Ministero del Tesoro continuerà a puntare sui titoli di Stato retail. Tuttavia col nuovo anno il governo, consapevole che il taglio dei tassi di interesse da parte della BCE renderà tali strumenti meno appetibili al grande pubblico di piccoli risparmiatori, Btp Valore e Btp Italia sembrano giocare ormai un ruolo secondario nella strategia predisposta al dicastero di via XX Settembre.
La fotografia dell’anno che sta finendo
Relativamente all’anno 2024 sono stati emessi titoli a medio-lungo termine per un ammontare pari a 361 miliardi di euro (senza tenere conto dei 16 miliardi emessi via concambio) e poco oltre 171 miliardi di euro di BOT.
Il costo medio annuo all’emissione, al termine dei collocamenti del 2024, coerentemente con lo scenario globale dei tassi, risulta essere stato pari al 3,40%, in discesa rispetto al 3,76% del 2023.
La vita media a fine anno resta stabile a 7 anni (rispetto ai 6,97 anni del 2023). Il dato migliora se si considerano anche i finanziamenti europei SURE e NGEU. In questo caso la vita media passa da 7,25 anni di fine 2023 a 7,35 anni di fine 2024.
Quali BTP avremo nel 2025?
Il Ministero dell’Economia ha stilato il nuovo programma di emissione dei titoli di debito in base al quale nei prossimi 12 mesi ci saranno emissioni lorde di titoli a medio e lungo periodo “in un intervallo compreso tra i 330 ed i 350 miliardi di euro, quindi in riduzione rispetto a quelle del 2024”.
Nel 2025 “ove se ne riscontrino le condizioni ed in ragione delle esigenze di finanziamento, sarà valutata l’opportunità di effettuare una o più emissioni” di Btp Valore. Difficile però anche solo sfiorare – a seguito delle nuove politiche della Banca centrale europea – i rendimenti dell’ultima datata maggio 2024: 3,35% all’anno nel primo triennio e del 3,9% per gli anni successivi.
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Ma lo strumento più penalizzato dall’attuale situazione è senz’altro il BTP Italia il cui rendimento è legato a doppio filo all’inflazione. Dopo aver sfiorato anche il 9 per cento all’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’inflazione si è via via stabilizzata in tutta la zona Euro. Tuttavia dal MEF fanno sapere che “considerato che verrà a scadenza un Btp Italia per circa 18,5 miliardi di euro, al fine di continuare a soddisfare la domanda degli investitori istituzionali e retail e di fornire uno strumento ormai consolidato di protezione dei loro risparmi, il Tesoro valuterà l’opportunità di effettuare almeno un’emissione”.
La strategia del Tesoro chiamerà in causa i Titoli di Stato utili a finanziare la transizione energetica dati gli “sviluppi significativi legati sia al crescente sforzo verso la transizione ecologica ed energetica sia all’evoluzione normativa che favorisce la canalizzazione degli investimenti verso progetti e spese per la transizione”. Insomma, oltre ai BTP Italia e BTP Valore nel 2025 avremo altre emissioni di BTP Green.
E sebbene il dicastero di via XX Settembre “continuerà ad offrire con regolarità i Btp Short Term nel ciclo d’asta ordinario di fine mese, insieme ai Btp indicizzati”, “la strategia del Tesoro sarà improntata a una graduale riduzione del peso del comparto Btp Short Term sul totale delle emissioni, con conseguente ridistribuzione dei volumi sulle scadenze di medio termine”.