«Purtroppo, in Italia, l’educazione finanziaria è ancora carente. E questo è uno dei temi che ci sta più a cuore. Investire in maniera responsabile, ovvero nel lungo periodo e con la costruzione di un portafoglio diversificato, è la scelta migliore». StartupItalia ha intervistato Emanuele Agueci, Country Manager per l’Italia di Trade Republic, banca tedesca fondata nel 2015 e che ha lanciato i suoi servizi nel 2019 dopo anni di ricerca e sviluppo. Nel 2021 ha chiuso un round di investimento da 900 milioni di dollari, guidato da Sequoia Capital, uno dei fondi di venture capital più famosi della Silicon Valley. Atterrata in Italia solo poche settimane fa, la piattaforma conta complessivamente 1 milione di utenti mensili ed è attiva in sei paesi europei. «Da oggi – ci ha spiegato Agueci – su Trade Republic è possibile acquistare nove criptovalute, tra cui bitcoin. Sono uno strumento di diversificazione importante. In più sappiamo che bitcoin viaggia indipendentemente dall’inflazione».
Quando si tratta di investimenti e trading bisogna evitare di fare confusione. Soprattutto in un paese, come il nostro, dove spesso i primi vengono percepiti come rischi eccessivi. Per non parlare del secondo, trattato come gioco d’azzardo. Nel gennaio del 2021 il caso GameStop aveva fatto emergere il potere dei social e la capacità dei day trader di influenzare la Borsa, con il titolo del noto marchio di negozi di videogiochi schizzato da 18 dollari (31 dicembre 2020) a 325 nel giro di un mese. In questo quadro come si posiziona Trade Republic? «Il Far West non arriva su Trade Republic – ha premesso il Country Manager -. La nostra missione è abbattere le barriere all’investimento. Puntiamo a offrire la più ampia gamma di prodotti finanziari ai clienti. In linea con questo proponiamo diverse criptovalute, basandoci sulla loro capitalizzazione». Oltre a Bitcoin, compaiono Ethereum, Litecoin, Bitcoin Cash, XRP, Stellar, EOS, Uniswap e Chainlink.
Come ci ha spiegato il rappresentante di Trade Republic, la piattaforma che ha ottenuto l’autorizzazione dalla Consob a operare anche in Italia non guarda a chi è abituato al trading quotidiano. «Al momento il nostro target si posiziona nella fascia 25 /35 anni, ma ci candidiamo a diventare lo sportello unico per gli investimenti in Italia». Nata su mobile, oggi l’azienda offre una suite con vari tipi di prodotto. «Lo strumento più economico in assoluto su Trade Republic sono i piani di risparmio. Incentiviamo il risparmio e disincentiviamo il day trading».
Da tempo anche in Italia stanno crescendo canali YouTube (e non solo) dove content creator pubblicano video per spiegare nozioni legate al mondo della finanza, tenendo conto di quel che succede e dando opinioni sui fenomeni di più stretta attualità (come bitcoin). Segno del fatto che la domanda di chiarezza continua a crescere. In un avvio di anno in cui si è tornati a parlare di inflazione (nel pomeriggio il presidente della Fed, Jerome Powell, comunicherà il dato USA), i risparmiatori /investitori potrebbero considerare la strada di bitcoin come interessante per diversificare il portafoglio e proteggersi dall’aumento dei prezzi che, nel breve periodo, spaventa.
A convincere Trade Republic e molte altre realtà che stanno esplorando il terreno delle criptovalute c’è anche un dato non secondario. Sempre più attori istituzionali investono in bitcoin come asset strategico per il futuro. «Il dibattito è fondamentale per creare consapevolezza e rendere le persone più autonome nelle scelte. In Germania, ad esempio, il podcast di Trade Republic è tra i più ascoltati nella categoria finanza. Casi come quello di GameStop potrebbero aumentare, anche perché è impossibile fermare internet – ha concluso Agueci -. Per quanto ci riguarda, con il lancio del servizio di trading sulle criptovalute ci rivolgiamo a quel 18% di italiani che dichiara di possedere bitcoin».