In un’intervista al giornale tedesco Handelsblatt il primo ministro Daniel Risch ha spiegato le novità in arrivo nel minuscolo Paese stretto tra Austria e Svizzera
Il primo ministro del Liechtenstein Daniel Risch ha aperto all’ipotesi di introdurre Bitcoin come metodo di pagamento nel corso di un’intervista rilasciata al giornale tedesco Handelsblatt. Si tratta di una notizia che sta facendo discutere gli esperti di criptovalute. Il piccolo Stato stretto tra Austria e Svizzera, dove risiedono meno di 40mila abitanti, avrebbe un piano: dare la possibilità ai cittadini di pagare servizi pubblici in Bitcoin e, a tendere, aprire a investimenti statali nella criptovaluta più famosa.
«Le criptovalute come Bitcoin sono attualmente ancora troppo rischiose – ha premesso il primo ministro del Liechtenstein Risch, che ricopre anche il ruolo di ministro delle Finanze -. Ma questa valutazione può cambiare». Il Liechtenstein non è membro dell’Unione Europea, ma rientra comunque nella più estesa European Economic Area. Bruxelles di recente ha deciso di normare il settore attraverso il regolamento MiCA (Markets-in-Crypto-Assets Regulation).
«È in arrivo un’opzione di pagamento con bitcoin», ha spiegato il primo ministro del Liechtenstein. Nel Paese la valuta è il franco svizzero e l’esecutivo non avrebbe per il momento alcuna intenzione di trattare Bitcoin come legal tender sulla scia di quanto accaduto a El Salvador, nell’America centrale. Una volta che il governo riceverà infatti i pagamenti in Bitcoin effettuerà subito il cambio in franchi svizzeri. Non è tuttavia escluso che un domani il Paese possa investire in Bitcoin. Le riserve del Liechtenstein ammontano a oltre 2,2 miliardi di franchi svizzeri.