Se l’auto aziendale immatricolata dal primo gennaio 2025 è diesel o benzina la tassazione Irpef e contributiva in busta paga per lavoratore e per l’azienda aumenterà al 50%. A stabilirlo è l’articolo 7 della manovra arrivata pochi giorni fa in Parlamento per la discussione e i prevedibili emendamenti. Come ha calcolato Il Sole 24 Ore, per una macchina con un fringe benefit di 2.416,5 euro si salirebbe a oltre 4mila con un aumento del 66%.
Auto aziendali: cosa ha deciso il governo in manovra
Così recita l’articolo 7, dedicato alle “Misure per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi” per le auto aziendali: «Per gli autoveicoli indicati nell’articolo 54, comma 1, lettere a), c) e m) del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, i motocicli e i ciclomotori di nuova immatricolazione, concessi in uso promiscuo con contratti stipulati a decorrere dal 1° gennaio 2025, si assume il 50 per cento dell’importo corrispondente ad una percorrenza convenzionale di 15.000 chilometri».
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Le cose cambiano invece se l’auto è elettrica o plug-in. La manovra stabilisce infatti quanto segue: «La predetta percentuale è ridotta al 10 per cento per i veicoli a batteria a trazione esclusivamente elettrica ovvero al 20 per cento per i veicoli elettrici ibridi plug-in». Sempre il Sole 24 Ore fa un esempio in cifre: una vettura elettrica scenderebbe da un costo annuo di 1954,5 a 781,8 euro con un doppio beneficio dato dall’abbattimento e dalla possibilità di rientrare al di sotto della soglia dei 1000 euro di fringe benefit.
Finora era già prevista una tassazione per penalizzare i mezzi più inquinanti per quanto riguarda le auto aziendali: 30% della quota del valore calcolato sulla base della percorrenza chilometrica dell’auto. Per i veicoli più inquinanti la tassazione oggi è al 50%. L’obiettivo – diffuso in buona parte d’Europa – è quello di favorire la transizione all’elettrico, anche se il mercato e l’industria sono in evidente difficoltà. Nelle scorse settimane il fallimento di una controllata di Northvolt – l’ex campione europeo delle batteria – ha posto interrogativi.