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Formazione, ricerca, trasferimento tecnologico, sviluppo di startup i temi al centro dell’evento di Assobiotec all’Auditorium della Conciliazione con la partecipazione di oltre 600 persone, soprattutto ragazzi. Il racconto della giornata
«Le biotecnologie sono una parte essenziale della strategia della nuova politica industriale che il Governo ha inaugurato sin dall’inizio della legislatura». Così Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, durante l’evento “Meet The Future: le nuove frontiere del biotech”, l’evento promosso da Assobiotec con il supporto di StartupItalia, che si è svolto a Roma la scorsa settimana, all’Auditorium della Conciliazione. L’iniziativa, che si è rivolta principalmente ai giovani, ha costituito un momento di riflessione su alcune delle leve abilitanti per lo sviluppo delle biotecnologie a livello Paese: la formazione, la ricerca, il trasferimento tecnologico e lo sviluppo delle startup. «Nell’attuale e difficile contesto internazionale è fondamentale avere chiare le azioni da portare avanti in chiave di indipendenza e autonomia strategica e, in questo primo anno di Governo, le biotech hanno trovato spazio nei tavoli settoriali della farmaceutica e in quello del biomedicale, in considerazione della valenza orizzontale del comparto», ha continuato il titolare del MiMIT. «Assobiotec ha fatto pervenire alcune proposte per lo sviluppo del settore che sono all’esame degli uffici tecnici anche in vista della prossima Legge di Bilancio».
Una strategia per le biotecnologie
Con più di 800 imprese, 13.700 addetti e oltre 13 miliardi di fatturato stimati nel 2022, il comparto biotech italiano si dimostra resiliente, dinamico e strategico per lo sviluppo del Paese. Un valore riconosciuto anche a livello istituzionale. «Per il ruolo chiave che queste tecnologie hanno per i progressi nel campo della salute, dello sviluppo sostenibile e dell’economia, abbiamo ritenuto necessario dedicare al settore una specifica strategia che si basa sul confronto continuo con tutti gli stakeholder, compresa la vostra Associazione, così significativa e rappresentativa», ha sottolineato il Ministro. «Il settore ha dimostrato grande resilienza, anche durante la pandemia, ed è un elemento moltiplicatore se si considera che ogni occupato nel settore genera altri 5 occupati nell’indotto e che ogni euro investito genera un valore aggiunto di 10 euro nell’arco dei successivi 10 anni», ha proseguito Urso. Il nostro Paese è caratterizzato da tante eccellenze, come ricorda il titolare del MiMIT, «ma scontiamo storici deficit in tutti i passaggi che portano dalla ricerca al brevetto, al trasferimento tecnologico, al finanziamento dell’innovazione, all’industrializzazione e quindi alla valorizzazione dell’innovazione stessa». Tutte aree che saranno meglio declinate nella Strategia per le Biotecnologie su cui il Governo è già al lavoro, secondo quanto ribadisce il Ministro.
«Vogliamo che l’Italia diventi Paese leader per le biotecnologie e per realizzare questa visione saranno tre gli ambiti di intervento della strategia che stiamo sviluppando con la vostra Associazione: competenze, formazione, ricerca», chiarisce Urso. «L’obiettivo è portare alla nascita e allo sviluppo di nuove imprese innovative. Rendere le soluzioni biotech accessibili ai cittadini e alle imprese in modo ampio e rapido, creando le condizioni normative ed economiche affinché possano esprimere tutto il loro valore economico e sociale, ed essere riconosciute come elemento di creazione di benessere e sviluppo. Ma anche accrescere la capacità del sistema Paese di attrarre investimenti per le biotecnologie, riconoscendo la necessità di semplificazione delle norme e di dare velocità attuativa. E, ancora, diventare competitivi per l’attrazione di capitali e know how». Dichiarazioni arrivate in una mattinata di lavori a Roma, all’Auditorium della Conciliazione, dove si sono alternati una serie di talk moderati da Giampaolo Colletti, direttore editoriale di StartupItalia, e Maria Soave , conduttrice del Tg1, davanti ad una platea di oltre 600 persone fra studenti, giovani imprenditori, ricercatori e imprese del settore. «Siamo molto grati al Ministro Urso per il suo convinto sostegno al settore biotech. Oggi, per crescere e competere nel panorama internazionale, è fondamentale avere una visione condivisa di un ecosistema che favorisca lo sviluppo delle idee innovative e ne consenta la trasformazione in soluzioni per i cittadini», ha commentato Fabrizio Greco, Presidente di Assobiotec-Federchimica. «Il percorso a cui il Governo sta lavorando e le dichiarazioni che abbiamo oggi ascoltato sono una risposta importantissima che va in questa direzione. Ci auguriamo dunque che la Strategia Nazionale per le Biotecnologie possa finalmente rappresentare quella cabina di regia entro la quale far convergere le tante azioni e i diversi attori coinvolti nella creazione dell’eccellenza italiana nell’innovazione biotecnologica».
La sessione plenaria
L’evento “Meet the future: le nuove frontiere del biotech” è un’iniziativa nata per parlare e riflettere, insieme ai giovani, di biotecnologie e futuro grazie anche al sostegno di AbbVie, AGC Biologics, Alexion, Aptuit Verona (an Evotec company), AstraZeneca, Biosphere, Bristol Myers Squibb, Chiesi, DiaSorin, Genenta Science, Gilead, Novartis, Pfizer, Roche, Rottapharm Biotech, Sanofi, Takeda, UCB, Vertex. L’evento costituisce l’ultimo appuntamento della Biotech Week 2023 e si colloca all’interno del progetto “Biotech, il futuro migliore. Per la nostra salute, per il nostro ambiente, per l’Italia”, che dal 2020 diffonde consapevolezza e conoscenza sulle enormi possibilità offerte da un settore industriale che recenti dati EY prevedono triplicherà, a livello globale, tra il 2020 e il 2028. Al centro della giornata evento è stata la sessione plenaria. Sul palco dell’Auditorium si sono avvicendati diversi ospiti che hanno portato la loro testimonianza: da Giorgia Iegiani, Presidente dell’Associazione dei Biotecnologi Italiani, a Michele Morgante, Presidente della Conferenza Nazionale Permanente dei Corsi di Studio in Biotecnologie; da Gabriella Colucci, Presidente e Amministratore Delegato di Arterra Bioscience, ad Alessandra Biffi, Professore ordinario di Pediatria all’Università di Padova e co-founder di Altheia Science, fino a Mario Scuderi, Senior Partner e Responsabile fondo Evoluzione CDP Venture Capital Sgr. Con loro anche i divulgatori Stefano Bertacchi, Gaia Contu e Gianluca Pistore, che hanno animato il talk “Innovazione biotech: è anche una questione di comunicazione”. A ispirare la platea con tantissimi giovani sono state anche le storie dei ragazzi di EcoSyn e Redivivus, che abbiamo raccontato su StartupItalia. Storie di startup nate tra i banchi di scuola grazie a B Corp School, il primo percorso di imprenditorialità sostenibile ideato da InVento Innovation Lab – impresa sociale e B Corp dal 2017 – rivolto agli studenti delle scuole secondarie, dove i giovani sono guidati nella creazione di una vera e propria startup green su ispirazione del modello di aziende B Corp.
Il Biotech Village
Dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 16.00 nel foyer dell’Auditorium ha invece aperto le porte il “Biotech Village”. Uno spazio interattivo di contatto e incontro diretto con le imprese biotech impegnate nell’area della salute, dell’agricoltura, dell’ambiente e della bioeconomia. Al pubblico presente è stata data la possibilità di organizzare incontri one to one o per piccoli gruppi per conoscere direttamente dalla voce dei protagonisti cosa significa lavorare in un’impresa biotech, quali le competenze richieste, gli step di selezione e le prospettive di crescita, come sviluppare progetti e idee innovative, creando nuove imprese. Sempre nel foyer sono stati allestiti anche dei corner esperienziali.
Spazio a “La tavola dell’Innovazione”: il gioco-laboratorio a cura di Cibo per la Mente che ha permesso di scoprire quali alimenti sono frutto del miglioramento genetico e quali, simbolo del Made in Italy, sono a rischio di estinzione. Ma anche all’esperienza “DNA fingerprinting in realtà virtuale”, a cura di Fondazione Golinelli. Qui, i partecipanti, muniti di visori e investiti del loro nuovo ruolo di “genetisti forensi”, hanno potuto analizzare i campioni di DNA di possibili sospettati e confrontarli con il DNA campionato su una “scena del crimine digitale”. E poi, ancora, il gioco quiz legato alla mostra sulla storia delle biotecnologie: “L’evoluzione della rivoluzione” per chi ha voluto mettersi alla prova sulle proprie conoscenze rispetto alle biotecnologie.