E’ un social network particolare: si propone di condividere un montaggio foto audio per rendere le emozioni del momento: qualche domanda al founder di Reclog Fabio Teseo
Si propone come un nuovo social network per artisti, ma anche giornalisti, creativi, di lavoro o per passione. La sua particolarità? Un mix particolare di foto e audio che non durino più di 30 secondi. Nata nel 2012 su un’idea elaborata un anno primo, Reclog è una startup catanese che ha già ricevuto premi e riconoscimenti internazionali. Abbiamo fatto qualche domanda al founder Biagio Teseo.
Biagio ci presenti il tuo team?
«Biagio Teseo, Creative Director & Product manager e Founder of Reclog, Giuseppe Nucifora, mobile application leader Co-founde, Salvo Pappalardo, Server Side developer Co-founder e Mario Nolassi – iOS developer & Project manager».
Cos’è Reclog?
«E’ un content generator per un nuovo media (Audio+foto); E’ se vogliamo un social network sullo stile di YouTube e Instagram. Il principio base è che non si tratta solo di un app ma di un vero e proprio nuovo paradigma di comunicazione che si va ad aggiungere ai noti video, foto e testo. Permette di comunicare in modo immediato ed emotivo le sensazioni che viviamo quando sentiamo un suono, perché con Reclog si può “creare” una foto con 30 secondi di audio che poi si può condividere con gli amici tramite email, sms whatsapp, Facebook, twitter e tanti altri, oppure mantenere privatamente nel proprio profilo Reclog. E’ un nuovo social media per artisti e giornalisti».
Avete vinto premi? Riconoscimenti?
«Reclog ha vinto un Innovation Award di Working Capital di Telecom Italia nel 2012 e, fino ad oggi, ha una partnership con TIM. Reclog è stato selezionato dalla CEI a partecipare al MWC (Mobile World Congress) di Barcellona edizione 2014, è stato partner del TEDx Catania, e altri grandi eventi. Reclog è stato inserito tra le 100 migliori App del 2013 secondo Wired, è stato tra le migliori nuove App nell’App Store. Tra gli utilizzatori abbiamo un campione mondiale di Rugby, un’attivista Indiana che ha avuto il marito imprigionato con Gandhi, giornalisti, voiceover inglesi famosi (hanno doppiato spot di BMW, Mercedes, CocaCola, Nike ecc.) e artisti. Tra i maggiori utilizzatori abbiamo persone che vanno ai concerti e rappresentazioni teatrali. Reclog ha da solo la forza di trasmettere molto in poco, cioè toglie invece di aggiungere, toglie fotogrammi ai video e colonne sonore ai film, lascia un solo frame, 30 secondi di suoni e la nostra fantasia. Oggi si trova su Apple Store e Google Play e Nokia X».
Qual’è ritieni il principale successo di Reclog?
«Successi? Gli utenti entusiasti, il Grant di Telecom, un posto all’MWC di Barcellona, diverse partnership, essere fornitori TIM».
Avete partecipato a qualche programma di accelerazione?
«Siamo stati scelti e accelerati da Working Capital di Telecom/TIM di Catania, poi siamo stati selezionati anche da Nana Bianca dopo la vittoria dell’Innovation Award di Telecom ma avevamo le risorse per cavarcela da soli, nella prima fase di excution e abbiamo rifiutato l’offerta».
Cercate qualcuno che investa in Reclog?
«Cerchiamo Venture che vogliono puntare su un prodotto innovativo nel campo della comunicazione. Ancora oggi nascono dei cloni di Reclog, l’ultima, una startup di Tel Aviv. Nostri competitor hanno ricevuto M$ l’anno scorso, segno questo, che Reclog e le audio-foto potrebbero avere un posto nel futuro delle comunicazioni emotive. Ma in realtà più che venture, cerchiamo aziende che potrebbero integrare la nostra tecnologia nelle loro. Ci stavamo riuscendo con un social network americano, abbiamo anche fatto delle riunioni operative online, ma dovevano valutare la nostra integrazione con altre soluzioni completamente diverse. Infine hanno valutato un altro tipo di integrazione non audio per loro motivi strategici e la cosa è sfumata. E’ stato bello lo stesso, il personaggio con cui ho interagito è un guru delle startup».
Reclog in numeri.
Circa 45k download con una bella percentuale attivi (circa 25mila), una partnership con Tim rinnovata anche quest’anno e due collaboratori sviluppatori.