La startup italiana di base a Los Angeles lancia oggi la sua collana di libri cartacea edita da De Agostini
È un bel giorno. Per noi oggi è un giorno bellissimo. Vi scriviamo da Los Angeles dove ci siamo appena – felicemente – trasferite, ma oggi il nostro cuore è a Milano. Tra qualche ora alla libreria Open verrà mostrata al pubblico la prima collana di libri illustrati creati da Timbuktu. Libri veri, con le copertine, le pagine da sfogliare, ciascuno con un compagno digitale su cui giocare.
Nella nostra felicità ci sono gli aspetti più ovvi dell’avere una propria opera in libreria: immaginare le persone che sfogliano questi libri, che li portano a casa, che li impacchettano per regalarli, che li mettono a Natale sotto l’albero… è meraviglioso. Ma c’è dell’altro. C’è che questa è la prima, grande collaborazione tra Timbuktu e un grandissimo gruppo editoriale italiano, De Agostini. È una collaborazione in grande stile, quattro libri, una collana intera in carta e in digitale per lavorare insieme e imparare gli uni dagli altri.
Avete presente quando si dice che per parlare dell’innovazione in un Paese non si può parlare solo di startup perché se non ci sono contaminazioni tra startup innovative e grandi aziende non si va da nessuna parte? È stra-vero. Non è facile contaminare. Le startup lavorano in modo completamente diverso rispetto alle grandi aziende. Ci vuole buona volontà e coraggio da entrambe le parti per poter anche solo dialogare. Ma quando accade, si tratta di un grande passo avanti non solo per le aziende coinvolte, ma per tutto il sistema. Si crea un precedente e quello che questa operazione dimostra è che non stiamo parlando di fantascienza, queste collaborazioni sono non solo possibili, ma necessarie.
Sono necessarie per le grandi aziende, per le quali innovare è molto difficile a causa di una serie di fattori strutturali, molti dei quali riguardano i rapporti tra le persone, una di quelle cose che più tendono a cristallizzarsi nelle grandi e piccole organizzazioni. L’innovazione passa dalle persone e aprirsi a persone nuove è il primo grande motore d’innovazione di qualsiasi organizzazione. Ma queste collaborazioni sono necessarie anche per le startup: collaborare con un grande gruppo ed entrare a contatto con la struttura (di cui molte startup sono completamente prive) aiuta a dare più corpo al proprio metodo e a razionalizzare obiettivi e scopo di una operazione nell’ottica non solo di creare innovazione, ma anche di scalare l’innovazione che si crea.
Qualche giorno fa, Augusto Marietti, uno startupper italiano di stanza a San Francisco è stato intervistato in televisione e – a testa bassa e con lo sguardo piantato per terra – ha definito l’Italia “un morto che cammina”. Trattandosi di una dichiarazione molto forte, ha destato scalpore tra chi era d’accordo con lui e chi ha definito fuori luogo le sue parole. Più che le parole di Augusto – un commento da bar un po’ scoraggiato che può sfuggire a tutti – ci ha colpito la prossemica della dichiarazione. La testa bassa, lo sguardo a terra. Viene a tutti la tentazione di non guardare gli altri negli occhi, di non tenere la testa alta e di non parlare a voce alta, chiara. Resistere a questa tentazione e continuare a cercare qualcuno a cui poter raccontare la nostra storia, un partner con il quale costruire un pezzetto del proprio futuro è – io credo – un dovere di ogni innovatore.
Noi non abbiamo mai smesso di cercare e ci piace considerare l’uscita di questa prima collana come un piccolo premio per non aver abbassato la testa, anche dopo decine di “no”. Ci piace pensare a questa prima collana come a un momento di crescita che De Agostini e Timbuktu condividono. Un pezzetto di strada che due aziende diverse per dimensioni ed expertise decidono di fare insieme. Un plauso va a Karen Nahum, a capo del digitale di De Agostini, per aver creduto e aver investito in questa operazione, con concretezza e velocità.
Insomma, lunedì esce in libreria la nostra prima collana di libri illustrati. Il tema che abbiamo scelto è la paura perché crediamo che imparare a superare le proprie paure sia una delle risorse più importanti che ognuno di noi ha per provare a cambiare il suo pezzetto di mondo. Alzare la testa e usare la propria immaginazione per affrontare i momenti di sconforto con ironia e leggerezza è una delle cose più importanti da insegnare ai bambini.
Come sempre, i nostri prodotti raccontano un pezzo della nostra storia, e un pezzo delle risorse alle quali noi stessi attingiamo nella tempestosa vita di una startup. Sono tante le paure da superare per costruire un progetto come Timbuktu. Questi libri sono un modo per ricordarcelo, e per imparare ad essere – insieme ai nostri lettori – tutti un po’ più coraggiosi.
I libri sono 4, guardate questa piccola anteprima e poi comprateli, ordinateli, regalateli, distribuiteli, leggeteli, giocateli nella versione interattiva e fateci sapere che ne pensate.
Ecco i titoli e qualche immagine.
1) Un Mostro in Cucina – Ricette vegetariane per palati coraggiosi
2) Esperimenti Schifosi – Manuale esplosivo per scienziati spericolati
3) Le paure segrete dei supereroi – Come superare qualsiasi paura in poche semplici mosse
4) Zombie, urla e ragnatele – Come organizzare la festa più terrificante della storia
Un grazie speciale agli artisti di Timbuktu che hanno lavorato con noi al progetto: Samuele Motta, Federico Gaggero, Turi Scandurra e Arianna Giorgia Bonazzi.