Giovanni De Lisi Ceo di GreenRail, è il ragazzo che ha rifiutato un milione di euro da Fabio Cannavale per il 20% della sua azienda. Qui racconta perché
Giovanni De Lisi, 27 anni, palermitano amministratore delegato di GreenRail, è il ragazzo che ha rifiutato un milione di euro da Fabio Cannavale per il 30% della sua azienda durante la seconda puntata di Shark Tank Italia. Sarebbe stato l’investimento più altro delle prime due puntate. E, c’è da scommetterci, difficilmente sarebbe stato scalzato da quel primato per il resto della serie. Però lui non ci ha pensato, non ha contrattato, ha solo fatto sapere che per il 20% un milione era troppo poco. «La mia società vale di più». A StartupItalia! ha raccontato i motivi della sua scelta. E perché non tornerebbe indietro.
Come è andata la vostra esperienza a Shark Tank? Cosa vi ha lasciato?
Esperienza positivissima. Sicuramente ci ha arricchito il confronto con altre idee e con altre realtà innovative. Shark Tank Ci ha lasciato più consapevolezza della forza disruptive del nostro progetto.
Molte startup avrebbero desiderato essere al posto vostro, ma alla fine avete deciso di rifiutare un milione da Cannavale. Perché?
Un milione è stato messo sul tavolo, quello che chiedevamo, ma abbiamo scelto di non vendere parte della società a quelle condizioni. La valutazione di Fabio Cannavale non era in linea con il nostro reale potenziale, anche se ho apprezzato molto la sua proposta. Un milione non lo investi se non credi nel progetto, Cannavale ci ha creduto ma valutandolo sei volte meno rispetto alla richiesta. Il tempo deciderà chi è stato più shark, noi o Cannavale.
Lo dici con l’aria di chi riserva delle sorprese. Cosa ci dobbiamo aspettare ora da GreenRail?
Stiamo andando avanti con i test che saranno completati a dicembre 2015. Da quel momento si aprirà una nuova era per Greenrail, le traverse potranno essere posizionate sulle linee, e quindi si apre l’era commerciale per la nostra start up. Oggi, stiamo dialogando con società ferroviarie e leader industriali del settore per le prime concessioni di licenza di brevetto in paesi in via di sviluppo. Il nostro modello di business si basa sulla concessione di licenza e la partecipazione diretta nelle newco industriali che verranno create ad hoc, per ogni Paese, in partnership con partner industriali e finanziari. Shark Tank è un tassello importante nella crescita di Greenrail. La scelta di rifutare la proposta è stata dura ma ponderata; non è stata una scelta dettata né dal momento né dal contesto. Ho volutamente evitato di contrattare. “Noi eravamo disposti a cedere il 3%, lui voleva il 20% difficilmente avremmo trovato un punto di incontro. Presentare a 5 imprenditori, che non sono del settore, un progetto come Greenrail in pochi minuti in tv non è semplice.
Arcangelo Rociola
Twitter: @arcamasilum