Il commento di Marco Bicocchi Pichi su un anno di startup in Italia, e di Italia Startup, l’associazione che presiede. Un bilancio
Canta così Ligabue, “Siam quelli là siam quelli là siam quelli là | Quelli tra palco e realtà” ed il testo della canzone ci dà molti spunti che lascio ad ognuno trovare per sé. Dal 21 di novembre per tre settimane e mezza sono stato impegnato in un finale d’anno “tra palco e realtà”.
Sabato 21 novembre sono stato invitato a parlare dal palco dell’Italian Digital Day alla Reggia di Venaria (Torino), ed ho vissuto una giornata intensa ed emozionante dalla quale sono uscito molto carico di energia positiva. Ho chiesto dal palco a tutte le persone (oltre 1000) che erano sedute nella splendida Galleria Grande di prendersi per mano con i vicini di destra e sinistra perché abbiamo bisogno di collaborazione e di unione perché l’Italia torni a crescere. Il Ministro Madia che era in prima fila ha aderito con entusiasmo. A Riccardo Luna, Digital Champion ed organizzatore e conduttore le critiche ricevute da alcuni nei giorni successivi avranno fatto venire in mente questo verso della canzone di Ligabue “E poi abbiamo chi ci dà il voto | e ci vuol spiegare come si fa”.
Venerdì 27 novembre ero ad Asolo (Treviso) alla Fornace dell’Innovazione per l’evento “Startup e Ristartup: lavori in corso a Nord Est” nel quale con Luca Barbieri abbiamo presentato il libro “Piccola Guida per Startupper” e ci siamo confrontati con imprenditori e startup. Il tema che è emerso nel Nord Est, la “tigre economica Italiana” che ha subito fortemente la crisi, è stato centrato sull’innovazione e sul rapporto tra startup ed industria consolidata. L’elemento culturale dello startup, impresa a forte vocazione internazionale e crescita rapida, con utilizzo della leva digitale è stato discusso in relazione anche al “restartup” delle imprese artigiani ed industriali che devono competere in maniera diversa dal passato. Design ed innovazione del prodotto e del processo, tecnologie digitali applicate sono le leve competitive che sostituiscono la competizione sul costo del prodotto come elemento di vantaggio competitivo. Lavorare meglio e non di più nello stesso modo, pur se valorizzando le competenze che rappresentano un patrimonio vero del Made in Italy.
Il 1 dicembre, a Londra all’evento Unbound Digital 2015 abbiamo portato ben 55 startup Italiane unite in una delegazione che grazie alla collaborazione tra Italia Startup, Italian Trade Agency (ITA) e Camera di Commercio Italo Britannica ci ha permesso di organizzare un “Italian Forum”. Nell’indirizzare l’apertura del Forum ho potuto segnalare la crescita della nostra presenza e del nostro ecosistema da un anno all’altro e sono stato felice di vedere pitch di qualità di realtà che non sfigurano (anzi) a livello internazionale. Dal palco main stage della conferenza ho quindi partecipato tra i relatori del panel “Building a Startup Nation” e ci siamo confrontati sul ruolo dello Stato e sul modello di sviluppo per l’Europa. Vista da Londra all’Italia sembrano mancare soprattutto gli investimenti e sul fronte delle politiche una priorità a favorire la crescita rapida delle nuove imprese.
Il 14 dicembre a Milano, ho avuto l’onore ed il piacere di essere sul palco dell’Open Summit di Startup Italia! e di seguire l’apertura di Riccardo Luna con un discorso alla sala gremita dai 1400 partecipanti. Ho voluto ricordare il progresso del nostro ecosistema dal 2008 ad oggi attraverso la nascita di Italia Startup nel 2012 con la collaborazione che ha dato il via alla legislazione per lo sviluppo delle startup, ma ho anche sottolineato come sul fronte degli investimenti l’Italia resti fortemente arretrata rispetto ad altri paesi Europei come Inghilterra, Germania, Francia ma anche Spagna, Paesi Scandinavi e Paesi Bassi. Anche in questa occasione ho ribadito come l’obiettivo lanciato da Italia Startup di raggiungere un miliardo d’investimenti annui in angel investment e venture capital sia possibile in presenza di un adeguato incentivo fiscale sul modello del SEIS ed EIS Inglese.
Mercoledì 16 dicembre a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico sono stato all’evento di presentazione della “Relazione Annuale del Ministro al Parlamento sullo stato d’attuazione e l’impatto della normativa a sostegno delle startup e delle PMI innovative”. I dati della relazione sono a disposizione di tutti sul sito del Ministero. Gli interventi dei relatori sono stati improntati ad una generale soddisfazione per i risultati conseguiti fino ad ora. Purtroppo non posso condividere la soddisfazione, perché i numeri raccontano di una realtà che si sviluppa molto lentamente e soffre di mali storici delle PMI Italiane come sottocapitalizzazione e sotto managerializzazione con un ecosistema che produce microimprese con fatturati medi e tassi di crescita lontani dalla definizione internazionale di startup. Questi mali derivano da problematiche del sistema Italia che vanno al di là della legislazione sulle startup.
Tra palco e realtà abbiamo una grande sfida di fronte a noi. Italia Startup ha lanciato l’obiettivo di 1 Miliardo d’investimenti/ anno nel sistema dell’innovazione delle startup, ma sappiamo bene che non basta agire sul lato dell’offerta, occorre anche agire sul lato della domanda d’innovazione e di startup. Se non c’è anche domanda non c’è un mercato.
Il programma di Presidenza di Italia Startup ha focalizzato l’attenzione sulle misure da adottare per favorire la crescita degli investimenti, sull’open innovation e l’internazionalizzazione proprio perché gli investimenti sono indispensabili allo sviluppo dell’offerta (le nuove startup e la crescita delle startup) ed a sostegno dell’internazionalizzazione delle stesse cosa che aiuta ad indirizzare il problema della (scarsa) domanda interna Italiana (late adopter dell’innovazione) e dell’accelerazione della crescita. L’internazionalizzazione insieme all’open innovation è la leva di azione sul fronte della domanda. L’open innovation è un modello che si articola attraverso l’acquisto di beni e servizi dalle startup, il corporate venture capital e le acquisizioni di startup.
Date forza ad Italia Startup ed #insieme faremo crescere l’Italia. Le fughe in avanti di singoli attori che vogliano rappresentare da soli il sistema non sono utili, anzi dannose, ma non è questione di appelli e chiacchiere ma di numeri. Italia Startup crescerà nel 2016 secondo il piano da startup a scaleup dell’associazione.
di Marco Bicocchi Pichi
Presidente di Italia Startup