Le migliori startup fatte da italiani all’estero, da grandi come Arduino a Mashape fino a Heroes. App, maker, social network, ecco le idee di italiani che hanno trovato un grande mercato oltreconfine
Alcune sono nate in Italia ma il vero successo l’hanno avuto quando si sono spostate all’estero. Altre sono nate da italiani che già vivevano oltreconfine. Ecco una nostra selezione.
1. Arduino
Sede: New York
Ceo: Massimo Banzi
Dieci anni fa circa Massimo Banzi, all’epoca docente all’Interaction Design Institute di Ivrea, crea una scheda elettronica di piccole dimensioni per sviluppare prototipi. La chiama Arduino, in omaggio al suo pub preferito (Arduino di Ivrea). Da lì un successo straordinario che sarà alla base del fenomeno dei maker. La storia viene “sporcata” da una causa legale con uno dei cofondatori che costringe Banzi a spostare la produzione a New York e a ideare un nuovo marchio, Genuino, per vendere il prodotto al di fuori degli Usa. Info: https://www.arduino.cc/
2. Authorea
Sede: Brooklyn
Ceo: Alberto Pepe
Da Manduria, Taranto, Alberto Pepe, si trasferisce in America dove diventa ricercatore associato a Harvard. Lì capisce che le pubblicazioni scientifiche avvengono con metodi vecchi e decide di inventarsi una piattaforma di scrittura collaborativa dove più ricercatori possono lavorare online su uno stesso documento. La sua idea ha ricevuto un primo seed di 610mila dollari (New York Angels e Vedanta Capital). Mentre sta per chiuderne un altro di 1,5 milioni. Info: https://www.authorea.com
3. Jolla
Sede: Helsinki
Ceo: Stefano Mosconi
Stefano Mosconi, ingegnere romano, si trasferisce a Helsinki per lavorare in Nokia. Quando la multinazionale entra in crisi e taglia personale, lui decide insieme ad alcuni colleghi di realizzare un sistema operativo open source per smartphone (SealfishOS). Jolla ha raccolto finora 50 milioni di dollari e dà lavoro a 130 persone. Info: https://jolla.com/
4. Little Heroes
Sede: San Francisco
Ceo: Paolo Debellini
Paolo Debellini, padovano, studia a Dublino e poi si trasferisce a San Francisco. Qui fonda una società per creare smart toys, giocattoli che i bambini indossano al polso e collegati via bluetooth con iPad o smartphone, consentono giochi interrativi. Dopo una campagna di crowdfunding flop su Indiegogo (solo 5mila dollari raccolti su 20mila), trova un grosso investitore, Carlo De Benedetti, patron del Gruppo Espresso) che investe 1,8 milioni di dollari. Info: http://www.littleheroeshelpme.
5. Mogees
Sede: Londra
Ceo: Bruno Zamborlin
Da Vincenza Bruno Zamborlin, si trasferisce a Londra per un dottorato in Music Technology: lì inventa un microfono a sensore e un’App che trasformano in suono ogni segnale elettrico generato dal tocco di un oggetto. Per realizzare la sua idea ha avviato una campagna su Kickstarter: 96mila pound raccolti su 50mila e oltre 1.600 unità prenotate in prevendita. Info:http://mogees.co.uk/
6. OSVehicle
Sede: Torino – Hong Kong
Ceo: Tin Hang Liu
Tin Hang Liu, imprenditore, con una carriera nel Gruppo Ferrero, ha ideato un’auto stile Ikea che si può assemblare in un’ora di lavoro, personalizzabile secondo i desideri dell’acquirente: tutti i disegni e i progetti 3D del veicolo sono offerti in open source, ognuno può scaricarli dal sito gratuitamente. I modelli già assemblati hanno un costo che varia dai 4mila ai 6mila euro. Info:https://www.osvehicle.com/
7. Primo.io
Sede: Londra
Ceo: Filippo Yacob
Matteo Loglio, designer con esperienze di lavoro in Officine Arduino, Filippo Yacob sono due ragazzi bergamaschi che vivono a Londra. Cosa hanno ideato? Primo, un gioco per bambini che con un set di blocchi colorati insegna ai bambini la base della programmazione. Con la loro idea hanno raccolto 56mila sterline su Kickstarter e ottenuto un finanziamento di 750mila euro (IBIS capital, EdTech Europe, Mts di San Francisco e Emerge Education di Londra). Info: http://primotoys.com/
8. Sysdig
Sede: San Francisco
Ceo: Loris Degioanni
Studente di ingegneria a Torino, nel 2005 Loris Degioanni vola a Davis in California, chiamato da un professore universitario colpito dalla sua tesi. In America diventa uno startupper seriale. Vende la sua prima impresa, Cace Technology, per 30 milioni di dollari. E oggi ha ideato Sysdig, società di soluzioni per il cloud computing, che ha chiuso un round di 10,7 milioni di dollari (Accel e Bain Capital Venture). Info: https://sysdig.com/
9. Timbuktu
Sede: Los Angeles
Ceo: Elena Favilli
Studi a Bologna poi una carriera fulminante. Dopo la laurea fa uno stage a San Francisco (McSweeney’s) e nella sede della Rai a New York. Poi decide di mettersi in proprio con magazine digitali per bambini, coniugando educazione ed editoria. Ad aiutarla nell’avventura Francesca Cavallo. Si incontrano al Working Capital di Bologna. Con l’idea vincono l’Italian Innovation Day a San Francisco e raccolgono 600mila euro in Silicon Valley (incubatore 500 startup). Info: http://www.timbuktu.me/
10. Tok.tv
Sede: Palo Alto
Ceo: Fabrizio Capobianco
Mette la sua tesi online e sbarca in Silicon Valley. È successo a Emanuela Zaccone, messinese, che pubblica sul web la sua tesi di dottorato sulle social tv. Dopodiché riceve una email di Fabrizio Capobianco , imprenditore seriale in Silicon Valley che la invita a lavorare con lui. Insieme sviluppano un’App che permette di commentare la partita insieme ai propri amici, anche se lontani. Tok.tv ha raccolto 1 milione di dollari di finanziamento e oggi ha clienti come Barcellona, Juventus e Real Madrid. Info:http://www.tok.tv/
11. Thumbtback
Sede: San Francisco
Ceo: Marco Zappacosta
Italiano di origini, ma nato in California da genitori abruzzesi, Marco ne ha fatta tanta di strada. Per realizzare Thumbtback, portale che mette in contatto artigiani e piccoli professionisti con il grande pubblico, ha bussato porta a porta idraulici, falegnami locali, artigiani… Fino alle porte della finanza che lo accolgono molto bene: 2,5 milioni di dollari e poi gli investimenti big di Sequoia e Tiger (30 milioni di dollari) e Google Capital che mette sul piatto altri 100 milioni di dollari. Info:https://www.thumbtack.com/
12. Anki
Sede: San Francisco
Ceo: Hans Tappeneir
Originario di Lana in Alto Adige, Hans inizia i suoi studi a Bolzano. Bravissimo in matematica e robotica vince una borsa di studio a Carnegie Mellon di Pittsburgh. Qui insieme a due colleghi, sviluppa un gioco, una pista per auto che puoi guidare con tablet e smartphone. A credere in loro, dopo averci giocato, Marc Andreessen del VC Andreessen Horowitz che investe e presenta Hans a soci e Tim Cook. In totale 100 milioni di dollari raccolti.
13. Gild
Sede: San Francisco, Milano
Ceo: Sherooy Desai, cofondatore Luca Bonmassar
C’è la storia di un italiano dietro Gild, l’anti LinkedIn che aiuta le aziende a trovare e selezionare talenti nel settore delle tecnologie. Luca è nato a Massa Carrara e ha studiato a Pisa, poi una vita in giro per il mondo, Finlandia, Germania e poi Silicon Valley, dove Gild ha raccolto finora 27 milioni di dollari (tra gli investitori Menlo Ventures) e annovera tra i suoi clienti Google e Facebook. Info: https://www.gild.com/
14. Funambol
Sede: Foster City, California
Ceo; Amit Chawla, fondatore Fabrizio Capobianco.
Dietro l’azienda californiana di software c’è un quarantenne valtellinese, Fabrizio Capobianco. Negli anni novanta crea una società per costruire siti web. Poi nel 2002 inventa un software che anticipa il mondo del cloud. Si trasferisce in Silicon Valley e fa la sua fortuna. Qui raccoglie 35 milioni di dollari chiude contratti con grandi utility come Telefonica. Oggi si dedica allo sviluppo di altri progetti di successo come Tok.tv. Info: http://www.funambol.com/index.
15. Cloud4Wi
Sede: San Francisco
Ceo: Andrea Calcagno
Partiti da Pisa arrivano in Silicon Valley. C’è un team di ingegneri pisani guidati da Andrea Calcagno dietro il successo di Cloud4Wi, statup che fornisce soluzioni WI-FI cloud per esercizi commerciali che possono monetizzare i servizi promuovendo offerte ai loro clienti in un portale personalizzato. A credere in loro il fondo United Ventures che ha investito 4 milioni di dollari. Info: http://www.cloud4wi.com/
16. Axwave
Sede: Palo Alto
Ceo: Damian Scavo
Startupper seriale, Damian Scavo trova il successo con Axwave, una tecnologia che riesce a monitorare lo share televisivo attraverso il mobile. Le aziende la usano per capire le abitudini dei consumatori e decidere come investire il budget pubblicitario. La sua App è stata scaricata 10 milioni di volte. Info: http://www.axwave.com/
17. Opportunity Newtork
Sedi: New York, Barcellona, Dubai, Londra.
Ceo: Brian Pallas
Milanese, laureato alla Cattolica di Milano, inizia come autore televisivo e poi si trasferisce in America per lavorare per il Boston Consulting Group. Durante a un MBA alla Columbia University l’idea che gli cambia la vita : creare una piattaforma per far incontrare grandi uomini di business e farli collaborare. Ne parla con i suoi ex che lo finanziano con 700mila euro. Oggi la startup ha una valutazione di 100 milioni di dollari. Info: https://www.
18. Helpling
Sede: Berlino, Milano
Ceo: Benedikt Franke e Philip Huffmann
Country manager Italia, Alberto Cartasegna
Laurea in Economia in Bocconi, Alberto riesce ad entrare nell’incubatore di talenti e startup, Rocket Internet. Lì incontra Benedikt Franke e Philip Huffmann, due ragazzi tedeschi che stanno sviluppando una startup che mette in contatto online clienti con chi fa pulizie a domicilio. Partecipa alla creazione della startup e i fondatori gli chiedono di aprire una sede in Italia, a Milano. Oggi Helpling è presente in 10 Paesi e ha ottenuto 57 milioni di euro di finanziamento (Rocket Internet, Lakestar, Kite Ventures e Lukasz Gadowski, tra gli investitori). Info: http://helpling.it/
19. Mashape
Sede: San Francisco
Ceo: Augusto Marietti
Dopo averci provato in Italia, tre ragazzi milanesi, sbarcano in Silicon Valley. La loro idea una specie di eBay per sviluppatori, dove acquistare o vendere componenti software e applicazioni. I primi a crederci sono tre dipendenti di YouTube che investono 51mila dollari a cui seguono gli altri 50mila di un imprenditore italiano, Massimo Sgrelli. Ma il colpo importante sono i 1.5 milione di dollari, da vari investitori tra cui Jeff Bezos e Eric Schmidt. Info: https://www.mashape.com/
20. Eight
Sede: San Francisco
Ceo: Matteo Franceschetti
Matteo e Andrea Ballarini, sono due italiani a San Francisco. La loro idea è Luna, oggi Eight, coprimaterasso hitech che analizza i dati del sonno e rimanda via App consigli per dormire meglio. Per finanziare l’idea vanno su Indiegogo e la loro campagna resta tra quelle di maggior successo di italiani nella raccolta fondi online: 1 milione di dollari raccolti. A cui vanno ad aggiungersi l’investimento di 1,3 milioni di dollari da parte di Y Combinator, tra i più importanti acceleratori americani, Info:http://eightsleep.com/