Le startup finaliste del TechCrunch Disrupt che si è appena concluso a Londra: trionfa Jukedeck, una piattaforma per musiche da usare su YouTube. E le altre finaliste
Si è conclusa ieri la due giorni del TechCrunch Disrupt 2015 a Londra. La manifestazione, che si tiene ogni anno a San Francisco, New York e Londra, è ampiamente considerata la più importante al mondo per quanto riguarda il mondo delle startup.
Oltre alle startup selezionate per esporre nella cosiddetta “Start-up alley”, il vero nucleo dell’evento è rappresentato dallo “Startup Battlefield” al quale partecipano 14 startup selezionate da giudici internazionali che si danno battaglia per vincere il premio da £30,000. Tra i vincitori delle scorse edizioni spiccano Yammer, Mint e Dropbox mentre quest’anno l’ambitissimo premio è andato ai due giovani fondatori di Jukedeck.
Cosa fa Jukedeck, la startup che ha vinto a Londra
Jukedeck è una piattaforma che sfrutta l’Intelligenza artificiale per creare clip musicali che si adattano automaticamente ai video. Secondo i due giovani fondatori, uno ex googler e l’atro musicista e programmatore, la loro startup risponde al bisogno i milioni di Youtuber che creano video ma non hanno le conoscenze necessarie per creare le musiche. La soluzione attuale consiste nel cercare una clip musicale all’interno di sterminati database per un prezzo medio che si aggira ai 20$. Jukedeck invece crea musiche originali in base a criteri selezionati dall’utente con 5 tracce gratuite, mentre le successive costano solamente 7$ all’utente finale.
La Giuria di Tech Crunch Disrupt London
La giuria composta da Eileen Burbidge (Passion Capital e chairman della TechCity UK), Suranga Chandratillake (Balderton Capital), Alex Depledge (Hassle), Fred Destin (Accel Partners) e Cristina Fonseca (Talkdesk) and Matthew Panzarino(TechCrunch) è stata colpita non solo dall’idea originale, ma anche dalle capacità di presentazione dei due ragazzi che hanno letteralmente rappato live il loro pitch. Anche il background dei due fondatori, uno ex manager di Google responsabile per le partnership musicali e l’altro compositore musicale e programmatore, hanno impressionato i giudici che hanno, inoltre, messo i due fondatori davanti alla fatica domanda «Se Youtube vi offrisse $100M domani, li accettereste?». La risposta, sa va san dir, è stata negativa, con grande stupore della giuria e acclamazione del pubblico.
La seconda, una startup nigeriana: Max
Seconda classificata è arrivata invece MAX (Metro Africa Express), una startup di Lagos in Nigeria fondata da due ragazzi nigeriani entrambi con master all’ MIT di Boston, che risolve il problema della consegna rapida nella super caotica città di Lagos. Non essendoci nessun mezzo di trasporto sotterraneo, Lagos è spesso congestionata e la consegna delle merci può a volte richiedere giorni. MAX promette di effettuare la consegna entro 3 ore in qualsiasi luogo della città, spalancando le porte ai colossi dell’e-commerce.
Le altre due finaliste, per raggiungere il totale di 4 selezionate per la finale, sono state Lystable, una piattaforma per gestire fornitori e freelance, e Yoobik, startup francese fondata da 3 fratelli, che permette ai brand di monitorare la vendita dei loro prodotti in tempo reale all’interno dei negozi che riforniscono. Le altre startup che invece non sono state votate dai giudici per raggiungere la finale, seguono tuttavia i trend che si sono visti durante l’evento. Ovvero molta automation, smart home, droni, fintech e robotica. Qui potete trovare una lista completa.