Table Babel è una piattaforma di international social dining. Si organizzano cene in lingua straniera per conoscere persone e imparare una lingua straniera
Table Babel è una piattaforma di international social dining. Si organizzano cene in lingua straniera per conoscere persone e imparare una lingua straniera. E’ nata a luglio 2014 da un gruppo di giovani collaboratori con la passione per i viaggi, le lingue straniere e la cucina. L’ idea è stata quella di creare una piattaforma in cui chiunque possa organizzare e condividere il proprio evento culinario (pranzo, cena, brunch, aperitio etc) in una lingua straniera. In casa propria o in un locale pubblico. Agli eventi creati liberamente dai membri della piattaforma si aggiungono gli eventi ufficiali Table Babel organizzati dal team di ambassadors nelle differenti città d’ Italia e quindi coordinati direttamente da noi in partnership con i locali che ci ospitano.
Chi siete?
Il nostro team è composto da Helena Geraci, 29 anni, di Catania. Ceo. Andrea Bonanno, 29 anni, catanese. Sviluppatore e responsabile IT. Martina Ricci Gori, 28 anni, di Milano. Business Development & Account. Sarah Geraci, 27 anni, catanese di istanza a Londra. Online Marketing & Social Media.
Come è nata l’idea di Table Bable?
Table Babel è nata dall’ idea di permettere a chiunque di praticare le lingue in modo informale e divertente in momenti di condivisione sociale legati al cibo e la buona tavola, fuori dai “banchi di scuola”. Vogliamo avvicinare le persone di diverse nazionalità e culture alla pratica delle lingue straniere grazie al cibo, e quale momento migliore per mettere in pratica le proprie conoscenze linguistiche se non davanti un buon bicchiere di vino e delle buone pietanze?
Qual’è la particolarità del vostro servizio?
E’ una vera e propria community gratuita in cui tutti gli utenti possono creare i propri eventi culinari in una lingua straniera, ogni evento in una specifica lingua che verrà parlata da tutti partecipanti durante la serata. La particolarità risiede proprio nell’ unicità linguistica di ogni singolo evento, tematizzato culturalmente per permettere a tutti, anche solo per una sera, di immergersi completamente in una differente realtà linguistica e “viaggiare stando fermi”.
Da associazione volete diventare una startup. Perché?
Perché vorremmo strutturarci sempre di più sia a livello di organizzazione interna, in merito ai ruoli e alle attività delle singole risorse finora impiegate, sia a livello commerciale attraverso un modello di business sempre più appetibile sul mercato, attraendo nuovi eventuali investitori.
Pensate di farci dei soldi? Come?
Il modello di business si basa sulle partnership commerciali con i ristoranti e locali di varia tipologia che ospitino i nostri eventi in lingua, organizzati interamente da noi, da cui deriva poi il nostro guadagno sui singolo eventi. A ogni evento infatti una percentuale della quota pagante da ogni partecipante va a Table Babel. Il modello di business principale basato sui fee ottenuti dalle partnership con il settore della ristorazione prevede inoltre nuovi business integrabili dati da partnership con le aziende, sviluppando attività culinarie in lingue straniere per i dipendenti delle aziende come attività di team building e apprendimento linguistico per il personale delle aziende.
Ad oggi che numeri ha Table Bable?
Finora abbiamo organizzato in 8 differenti città: Milano, Roma, Genova, Palermo, Catania, Bologna, Firenze, Verona. Presto anche Napoli e Torino, circa una cinquantina di cene ed altri eventi quali aperitivi, brunch, pranzi e degustazioni. La media dei partecipanti varia da città in città, dai 20/30 partecipanti per le cene e apericene a Milano ai quasi 100 per gli aperitivi e le degustazioni a Catania passando per la trentina su Roma e Verona.
Cercate investitori? Come li convincereste della bontà della vostra idea?
Si assolutamente cerchiamo investitori dato che tutto quello che è stato fatto fino ad adesso è stato completamente autofinanziato. Pensiamo che il nostro business sia molto interessante per un investitore poichè è potenzialmente espandibile e replicabile ovunque, sia in Italia che all’ estero. Si basa su un sistema a rete che grazie alla collaborazione e organizzazione sviluppata dagli Ambassadors su ogni nuovo territorio/città permette di raggiungere qualsiasi luogo in cui ci sia interesse per: 1) il cibo 2) la socialità 3) il parlare le lingue. Si tratta quindi di un modello di business molto flessibile e adattabile a realtà differenti e con delle grosse potenzialità di integrazioni di ulteriori business correlati che leghino cibo/tradizioni culinarie e lingue straniere. Pensiamo inoltre presto a un’espansione del format all’ estero, attraverso l’ organizzazione di eventi culinari in lingua italiana in altri paesi, mettendo così in primo piano attraverso specifici eventi le tipicità della tradizione e cultura gaastronomica italiana sia per le comunità italiane residenti all’ estero sia per gli stranieri interessati a conoscere più da vicino la nostra cultura culinaria, sempre attraverso il principio base di unire le persone attraverso il cibo.