Nasce a Pesaro l’Innovation District, il nuovo incubatore e spazio di coworking di 1200 mq interamente finanziato da privati, con professionisti dedicati alla crescita delle startup più innovative
Passione, ambizione e creatività sono le coordinate per raggiungere l’Innovation District 106 di Pesaro http://www.id106.org/ l’innovativo incubatore e spazio di coworking nato per portare le startup sulla rampa di lancio del business.
A chi è rivolto l’Innovation District 106
Il progetto unisce ingegneri, informatici, designer, maker, esperti di comunicazione e grafica che mettono la loro esperienza e competenza a disposizione delle startup più innovative, proponendosi a tutto il centro Italia come principale hub per lo sviluppo delle idee. Con l’orgoglio di chi sa di avere trovato la strada giusta, e la prudenza di chi è appena all’inizio del percorso.
L’innovazione che viene dalle Marche
Innovation District 106 nasce nelle Marche, un contesto economico e culturale che vanta una notevole vitalità imprenditoriale, grazie all’intuizione e all’investimento di BP Cube (Incubatore d’impresa accreditato al Ministero dello Sviluppo Economico), assieme a Officine Creative Marchigiane (startup innovativa) e Cometa Consulting (ente certificato di formazione). Tre soci privati, esclusivi finanziatori del progetto con 100.000 euro, che hanno trovato il supporto della Regione Marche, del Comune di Pesaro, Università e istituti di credito, impegnate nel dare collaborazione attiva e supporto all’iniziativa.
1200 mq all’insegna della “contaminazione”
L’incubatore è strutturato all’interno di un immobile di 1.200 mq distribuiti su un’area coworking con 10 desk, 43 box dedicati alla progettazione, aula corsi, area lounge e connettività con fibra; già oggi accoglie 18 startup (15 marchigiane, una lombarda, una emiliana e una siciliana) con progetti che spaziano dal food and drink, al settore energetico, green, hi-tech e fashion. Qui la parola d’ordine è contaminazione e chi condivide questi spazi creativi deve sentirsi libero di dare forma alle proprie idee, confrontandosi con il team di consulenti e con gli altri membri della community.
7mila euro anno per le startup più avanzate, canone agevolato per quelle pre-incubate
Per beneficiare dei servizi offerti nell’ID106, le startup possono scegliere diverse proposte, modulate sulle loro esigenze, pagando una quota annuale che può arrivare a un massimo di 7.000 euro. Ma vi è anche la possibilità di beneficiare di un canone agevolato per le startup inizialmente pre-incubate. Dopodiché si fa un tuffo prodigioso nel futuro e si entra a far parte parte di un ecosistema molto dinamico con servizi di mentoring dedicati, prototipazione tecnologica e numerosi corsi formazione (ad esempio Arduino, BIM Technology, pilotaggio droni, automazione industriale, acquaponica…), definendo strategie di comunicazione e branding personalizzate.
Il territorio messo al centro del progetto
“Vorremmo aggregare tutte le startup e le buone idee del territorio, svilupparle e sostenerle nel percorso di crescita grazie alle nostre competenze e poi, magari, portarle in giro per il mondo”, spiega Enrico Battistelli, co-founder di BP Cube e di ID106. “Questo è un investimento interamente realizzato con capitale privato – commenta Alessandro Paolini, Digital Champion di Pesaro, co-founder di BP Cube e di ID106 – e cerchiamo di aiutare questa città a diventare riferimento delle startup e dell’innovazione, perché amiamo la creatività italiana”. “Qui i ragazzi hanno una luce diversa” ha commentato Christian Ricciarini, founder di Officine Creative Marchigiane e co-founder di ID106. Questo è un contenitore aperto che si rivolge a tutto il centro Italia. Seguiremo la parte progettuale e quella formativa di tutti i progetti che selezioneremo all’interno dell’Innovation District”.
Regione e comune partecipano al progetto
Anche le istituzioni regionali e comunali supportano ID106, cogliendone la vocazione innovativa e le potenziali conseguenze positive per il territorio: “Apprezziamo molto il vostro coraggio che verrà premiato. Nelle Marche il numero delle startup cresce, basti pensare che il 30% del fondo regionale Por Fesr sarà destinato all’innovazione”, ha commentato Manuela Bora, assessore regionale con deleghe all’industria, Artigianato, Commercio e Internazionalizzazione. Dello stesso avviso Antonello Delle Noci, assessore al Bilancio del Comune di Pesaro: “Come amministratore pesarese sono orgoglioso nel vedere nascere uno spazio di contaminazione come questo. Qui i giovani si mettono in campo e costruiscono il loro futuro. C’è tanto coraggio e passione in questa straordinaria impresa, che deve essere un punto di partenza e Pesaro deve diventare un punto di riferimento per le startup italiane”.