Sviluppato dal team svizzero Flyability, il drone “ingabbiato” ha vinto un milione di dollari grazie a “Good Award”, una competizione organizzata a Dubai per premiare i droni con un significante impatto sociale.
Un milione di dollari per il drone a prova di urto. Questo è il premio che ha ricevuto un team svizzero per aver trionfato nella “Good Award” che si è svolta negli Emirati Arabi durante a marzo. Si tratta di una competizione dedicata a una categoria di droni molto particolare: quella che è in grado di avere un impatto positivo nella società, capace di portare cioè un beneficio reale all’interno di una comunità.
Flyability, questo il nome del team, ha impressionato i giudici con Gimball, un drone a prova di collisione, pensato per essere utilizzato nella ricerca e nel recupero di persone in situazioni di emergenza. Un drone che è stato disegnato per essere manovrato in piena sicurezza in ambienti pericolosi e di difficile accesso per i soccorritori. Patrick Thevoz, leader di Flyability, ha sottolineato quanto sia importante questo riconoscimento per il team. Il premio in denaro, infatti, cambierà le carte in tavola, decretando una svolta per lo sviluppo dell’intero progetto. Una svolta che era attesa da diverso tempo visto che Flyability, nonostante la bontà dell’idea, stava trovando notevoli difficoltà nel recepire fondi e trovare nuovi investitori.
La vittoria di Dubai garantirà invece l’inizio dello sviluppo commerciale del velivolo, un processo che potrebbe concretizzarsi entro un anno: «Ora siamo in grado di assumere due ingegneri in più, investire nello sviluppo di una tecnologia sempre più all’avanguardia e acquisire materiali più resistenti e di qualità per il nostro drone». Il volo inaugurale, il primo in assoluto di un drone con quelle caratteristiche, è avvenuto circa un anno fa, durante un summit governativo in Svizzera. Quello più importante invece, è avvenuto durante la finale della gara, all’interno del “Dubai Internet City”. Thevoz ha sottolineato quanto la competizione fosse stimolante e insolita: «Siamo rimasti subito colpiti dalla sua originalità. Mentre esistono moltissimi premi dedicati allo sviluppo e alla ricerca della tecnologia dei droni, non ci sono moltissime competizioni dedicate alle applicazioni sociali di queste nuove tecnologie».
Gimball è in grado di sorvolare su spazi inaccessibili aggirando gli impedimenti naturali che potrebbero danneggiarlo. Possiede infatti una gabbia sferica che protegge la struttura rendendola immune agli urti, mantenendo intatta la stabilità di volo. Questa sua tonda “armatura”, realizzata in fibra di carbonio, ha due principali funzionalità: proteggere i rotori e l’elettronica da urti accidentali e facilitare i movimenti in ambienti ricchi di ostacoli.
Sono state 39 le realtà, divise in 3 grandi categorie, che sono arrivate a descrivere i loro prototipi ad una ristretta cerchia di giudici provenienti da tutto il mondo. Gli ambiti di occupazione di questi droni erano molteplici: la riforestazione, il trasporto di organi, il monitoraggio dei campi e delle riserve idriche. Un’ampia gamma di settori in cui, nei prossimi anni, potremmo assistere ad una vera escalation di prodotti.
Il premio nazionale, dedicato alle creazioni autoctone degli Emirati Arabi, è andato a Wadi Drones mentre Etisalat si è aggiudicato il massimo riconoscimento tra i velivoli ad uso governativo, prettamente di natura militare e commerciale. Un impegno, quello sulle nuove tecnologie, che lo stato arabo sta portando avanti con grande convinzione, un impegno ribadito dal Ministro dell’interno Mohammed Al Gergawi: «Good Award è una delle prove tangibili della visione di sua maestà lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum e che prevede che queste innovazioni vengano messe al servizio dell’umanità. Voglio congratularmi con i vincitori che ci hanno mostrano quali benefici possano portare i droni nella nostra società. Tutte le idee che sono state sottoposte all’attenzione dei giudici hanno mostrato quanto il mondo può essere soggetto a trasformazioni e diventare così un posto migliore dove vivere. Siamo convinti che tutti loro continueranno a lavorare per ottenere questo fondamentale traguardo».