Costanza, Bonetti e Dettori hanno girato il mondo ma alla fine sono tornati a investire nella loro Puglia. A Gravina, dove hanno scoperto il rione Piaggio. E ora vogliono farlo rivivere
Tremate, gli squali son tornati. E si aggirano compatti, in branco, sfruttando le conoscenze acquisite insieme e studiando quelle individuali di ogni componente. Gli investitori di Shark Tank tornano a incontrarsi a pochi mesi dopo la fine del business talent andato in onda su Mediaset. E dopo aver assistito a 40 pitch e aver puntato circa 4,3 milioni di euro sulle startup più convincenti, hanno cominciato un mini-tour che sta toccando le loro città di appartenenza. Nelle vesti di imprenditori affezionati alle proprie attività, ma con il radar per gli affari perennemente acceso. Anche (e soprattutto) al sud, in Puglia, sull’altopiano delle Murge: l’ambientazione geografica e sociale dell’unico ‘squalo-femmina’ del gruppo, ‘lady Ict’ Mariarita Costanza di Macnil-Zucchetti.
Leggi il post di Gianluca Dettori: Cosa è successo dietro le quinte di Shark Tank
Così lei, Luciano Bonetti di Foppapedretti e Gianluca Dettori di dpixel si sono ritrovati ad azzannare i prodotti della terra meridionale insaporiti dalle potenzialità circostanti. In provincia di Bari, a Gravina in Puglia, centro carsico a meno di trenta chilometri da Matera.
Abbiamo sempre parlato della nostra Puglia agli altri Shark, era arrivato il momento di farla conoscere.
Prima di tutto serviva un’occasione particolare, simbolica, identitaria: la festa patronale di San Michele Arcangelo. Un giorno irripetibile per atmosfera e tradizione, con il paese strapieno di colori, luminarie, bande musicali e le strade zeppe di persone. «Sembrava una festa organizzata appositamente per loro. Abbiamo voluto mostrare il calore della gente di questa terra fantastica a cui non sono abituati. Così hanno avuto modo di apprezzare un territorio completamente diverso dal loro, in cui si respirano storia e cultura di Puglia e Basilicata», sorride la padrona di casa. Una perfetta combinazione per aprirsi a prospettive e soluzioni future, pensate per quella terra.
Il brand Murgia Valley (su cui punta Shark Tank)
Con il supporto (anche finanziario, magari) degli altri ‘squali’ e con lo slancio di entusiasmo e visibilità, nascerà un nuovo marchio, con un nome ammiccante ma soprattutto una sostanza fatta di investimenti e crescita. «Sono 15 anni che lavoriamo su progetti altamente tecnologici pur rimanendo in Puglia – rimarca Costanza – da qui partiamo per girare il mondo e qui torniamo. Il brand ‘Murgia Valley’ servirà a spingere i giovani a rimanere qui e nell’area circostante compresa la Basilicata per realizzare qualcosa di grande, non solo per tecnologia ma in generale per il territorio che non è più solo agricoltura, ma si avverte l’aria dell’innovazione fondamentale in tutti i settori».
Siamo stanchi di sentir dire ai nostri giovani che se vuoi realizzare qualcosa soprattutto in ambito tecnologico devi andare nella Silicon Valley. Siamo stufi
Nell’ambito di un importante progetto sulle smart cities a braccetto con la Regione Puglia, Macnil-gruppo Zucchetti aprirà una nuova sede grande quasi 4.200 metri quadri nella zona artigianale di Gravina in Puglia. In un’area che un tempo vedeva fiorire l’industria del mobile imbottito e del salotto poi rinsecchita dalla crisi del settore. «Ora l’80% della zona è fatta di capannoni abbandonati e brutture, provo tanta tristezza quando vedo queste strutture in cui si sente ancora l’odore del lavoro di centinaia di operai», spiega. «Vogliamo spostarci lì per richiamare anche altre aziende in crescita come noi, non necessariamente di information technologies, per creare un polo di eccellenza e dare una possibilità concreta ai laureati che di solito lasciano il sud in cerca di fortuna. Dobbiamo ribellarci a questa fuga».
E gli altri Sharks?
L’investimento giusto è sempre nell’aria. E solo guardando con i propri occhi un prodotto grezzo si può immaginarlo in versione avanzata. Costanza, Bonetti e Dettori hanno osservato in prima persona la Gravina sotterranea antica su cui è stata costruita la città moderna, il recupero di queste cantine e l’uso che si fa a Matera di antiche grotte riadattate a strutture ricettive anche solo con una ristrutturazione limitata. «A Gravina esiste il rione storico del Piaggio, quasi completamente abbandonato. Per cominciare stiamo pensando insieme alla possibilità di farlo rivivere, andando a recuperare le strutture e le grotte. È un’idea a cui abbiamo pensato scherzando, ma ora vorremmo fare le nostre verifiche per affrontare davvero questa sfida».