Tech.eu attacca il Web Summit definendolo un luogo per speculare sulle startup, Paddy Cosgrave risponde e di lì si accende una polemica. Proviamo a ripercorrerla dall’attacco alla chiusura
La mattina del 30 settembre Nail Murray, contributor di Tech.eu, uno dei siti sul mondo delle startup più letti in Europa, scrive l’attacco più duro che sia mai stato fatto al Web Summit di Dublino. Il titolo del suo post non lascia scampo a dubbi. Perché non andrò al Web Summit, a Dublino, a Lisbona e in nessun altro luogo. Nel titolo, per chi se la fosse persa, c’è una notizia. Il Web Summit si sposterà dal 2016 da Dublino a Lisbona. Per motivi di spazio e di comodità per i partecipanti che oramai arrivano da ogni parte del mondo, secondo gli organizzatori della conferenza.
Pare che, dopo qualche giorno passato su Twitter, Murray si sia alzato alle 5 del mattino impaziente di scrivere il post che ha acceso il flame nello startup ecosystem europeo. La ricostruzione della mattinata del 30 non è di fantasia, ma è quella che il direttore di Tech.eu Robin Wauters farà il giorno dopo, poche ore dopo che Paddy Cosgrave, ideatore del Web Summit, risponderà a questo articolo smentendolo. Flame su flame su Twiter e Facebook. Cerchiamo di ripercorrere le tappe.
L’attacco di Tech.eu al Web Summit: una macelleria per le startup
Nail Murray nel suo post elenca una serie di motivi che lo porteranno a non andare nel 2015 al Web Summit (disclaimer, Nail Murray al Web Summit non ci è mai andato). Riassumendo gli elementi essenziali della critica sono tre.
1. La pubblicità sui social del Web Summit è ingannevole (mislending, ndr). Continue “minacce” che il prezzo del biglietto è in rapida ascesa, numeri inventati.
2. Gli eventi per startup devono essere come una specie di beneficienza per le startup. Alle startup sono chiesti troppi soldi per quei tre giorni. Nail Murray si è distinto in questi giorni per condurre una vera e propria battaglia su twitter contro il Web Summit. E non sempre senza una ratio.
Some advice to any startups considering spending $10,000 to meet angels at Web Summit: DON’T.
— Neil S W Murray (@neilswmurray) 27 Settembre 2015
3. La scelta di trasferire la sede del Web Summit da Dublino a Lisbona il prossimo anno è solo per aumentare il cash flow, ma così abbandona la scena irlandese delle startup che molto beneficiavano dall’evento. Ed è una specie di tradimento per quella community, dove tutto è nato 5 anni fa con 400 partecipanti (quasi solo irlandesi).
La risposta di Paddy Cosgrave: invidia
Ci ha messo qualche ora per rispondere alle accuse Paddy Cosgrave. A cominciare dal ruolo di chi lo accusa. A finire col contestare punto per punto i numeri elencati nel post di Murray. «So some conference organisers, who have never attended our events, are somehow sure we run a giant scam, hoodwinking startups the world over. They set themselves up as saviours of the startup world. We call it “martyr marketing”. They claim that Web Summit charges startups $10k to meet angel investors. They also say we are a “pay to pitch” or “pay to be accepted” organisation. None of this is true». Di fatto nessuno dei biglietti arriva alla cifra di 10 mila euro. Per un early stage startup il prezzo è di 1.950 euro per 4 biglietti, per una beta che ha raccolto 1-3 milioni in fundraising i 4 biglietti aumentano a 2.950 mila euroo e una Start (che ha raccolto più di 3 milioni, si arriva a 3.950 euro con una serie di servizi in più tipo il lounge space o la cena con gli speaker.
Prezzi a parte, Cosgrave elenca quanto è stato fatto in questi 5 anni dal Web Summit. E la sua tesi, in sintesi, è: chi ci accusa ci invidia. Chi ci attacca è perché abbiamo creato qualcosa di unico al mondo. A cominciare dal fatto che definisce chi lo attacca come «some conference organaizers» dopo aver ricordato che il suo format è quello più copiato al mondo da chi organizza le conferenze. Leggere in filigrana.
La controreplica di Tech.eu: sacrificate le startup sull’altare della crescita
A stretto giro arriva la controreplica del direttore di Tech.eu. Robert Wauters scrive che loro poco o nulla hanno a che fare con il business delle conferenze per startup, o per lo meno in scala molto ridotta rispetto al Web Summit con cui non potranno mai competere.
Ma a rischio «di essere bannati per sempre dalla conferenza di Cosgrave», quello che sostengono è di dare voce a tutte quelle startup, imprese, blogger che hanno criticato il Web Summit e che si trovano d’accordo su un punto: è ogni anno peggio del precedente. Il titolo del post di Tech.eu è duro quanto il primo. Il Web Summit è una truffa? Beh, se lo chiedi.. E dentro Wauters ci va ancora più pesante. «Paddy writes that he’s ‘proud to be a bootstrapped startup’ – I say he should be ashamed about the way they’ve treated some truly bootstrapped startups. I think it’s bullshit, and a disservice to fledging young companies with very little money and time to spare. If you’re in the business of running startup events, you shouldn’t be trying to milk them to improve your margins before the altar of exponential growth. Or at least be transparent about it». Questo rende il Web Summit una truffa? Certamente sì, va sicuro Wauters. Chiudendo anche gli spazi ad un’ulteriore replica di Cosgrave, che di fatto non è mai arrivata.
La polemica con le autorità di Dublino
Ultimo capitolo. Quello che mette fine alla polemica. Lo scrive Cosgrave che pubblica una lettera, questa, dove spiega i motivi della decisione di trasformare il Web Summit a Lisbona. Dietro, motivi politici, scarso interesse e supporto dalle autorità di Dublino, e la necessità di avere spazi che vadano al di là di quelli messi a disposizione. Eccone un pezzo.
Ad ogni modo, polemiche a parte, il Web Summit è anche quest’anno sold out.