Il successo dell’app di Nicola Taranto che, dalla provincia di Bari, in pochi mesi ha conquistato appassionati in tutto il mondo
Capurso, estate del 2012. Sono i mesi più bollenti degli ultimi cinquant’anni: la temperatura media supera ogni giorno, abbondantemente e senza curarsene troppo, i venticinque gradi. Nonostante questo nella cittadina alle porte di Bari si sta svolgendo un torneo di calcetto. Anche chi non vi prende attivamente parte sfida volentieri la canicola di luglio: di fronte al pc di un’agenzia immobiliare del luogo si succedono senza sosta capannelli di persone. Consultano il sito del torneo, si prendono gioco dei perdenti, leggono gli sms pubblicati, scorrono la lista dei marcatori. L’allora ventiseienne Nicola Taranto vede quanto successo può riscuotere un torneo di paese e ha un’idea. Crea un’applicazione, Enjore, che permette agli organizzatori di dar vita a qualsiasi torneo vogliano. I visitatori possono commentare partite e prestazioni dare voti e giudizi, nonché sfottere gli avversari, anche attraverso il proprio profilo Facebook.