Elisa Novara, assistente alla comunicazione e interprete Lis, ha aperto una pagina Facebook e una pagina Instagram attraverso cui cerca di coinvolgere il maggior numero di persone possibile: un modo per abbattere le barriere e favorire l’inclusione, grazie al web
Autore: Sara Riboldi
“Rompi il Silenzio” è un centro antiviolenza, attivo a Rimini dal 2005, che promuovendo attività per il cambiamento culturale, a tutela delle donne, delle bambine e dei bambini. Tre anni fa l’idea di organizzare la Camminata degli uomini, un invito a prendere posizione in prima persona contro ogni disparità
Dal 2005 la missione del progetto Progress è quella di supportare le fasce più vulnerabili della popolazione tramite l’utilizzo dell’arte all’interno di percorsi terapeutici riabilitativi
“E tu, che lavoro sei?” è lo spettacolo teatrale messo in scena dalla compagnia “I figli di Estia”, nata all’interno del penitenziario milanese: un’iniziativa per riflettere sul tema della professione come definizione dell’identità
A Roma la comunità di supporto all’agricoltura (CSA) “Semi di Comunità” promuove anche un campo di volontariato per i giovani sull’agricoltura, lo spreco alimentare e l’inclusione sociale
Nel cuore della città è aperto un locale dove la LIS è protagonista: un’idea per favorire l’inclusione tra persone udenti e persone sorde
L’impresa a impatto sociale impiega otto ragazzi con disturbo dello spettro autistico, che hanno imparato il mestiere con l’aiuto di educatori professionali e di ex carcerati
L’associazione culturale e teatrale di Rimini propone laboratori psicosociali che coinvolgono anche persone con disabilità intellettive o difficoltà relazionali, mettendo la persona al centro e dando a tutti e a tutte la possibilità di raccontarsi grazie al proprio corpo
A Padova Spaziodanza organizza laboratori in cui la diversità è una risorsa al servizio della creatività: imparando ad accrescere la consapevolezza dei propri movimenti nascono coreografie collettive che valorizzano l’espressività del corpo di ognuno
All’interno della casa di reclusione di Milano Bollate i detenuti hanno la possibilità di apprendere o riappropriarsi della cultura del lavoro, entrando anche in contatto tutti i giorni con la clientela esterna, che qui viene a pranzo e a cena