Sia Usa sia Cina cercano di accaparrarsi la tecnologia di fabbricazione e assemblaggio dei microchip made in Taiwan, leader mondiale del comparto. Biden prova a escludere Pechino dalle catene di approvvigionamento, Xi Jinping cerca l’autosufficienza. Mentre emergono altri hub, dalla Corea del Sud alla Malesia fino all’India
Autore: Lorenzo Lamperti
Guerra commerciale e pandemia hanno portato tanti giganti internazionali a spostare parte dei loro hub produttivi nel paese del Sud-Est asiatico. Una tendenza che accelera nel mezzo delle attuali tensioni geopolitiche. Ecco perché Hanoi è la meta ideale degli investimenti tecnologici
Il governo introduce l’obbligo di registrazione sul territorio nazionale e alza le multe, la sentenza di un tribunale può invece rivoluzionare il modo in cui sono trattati gli algoritmi delle piattaforme
Grandi investimenti, incertezze sull’attuale leader globale Taiwan, il ruolo di controbilancio della Cina in Asia valorizzato da Stati Uniti ed Europa. Nuova Delhi pensa di avere tutte le carte in regola per diventare uno dei principali hub di semiconduttori
Great Firewall e controllo minuzioso dei contenuti postati sulla rete, con pressione sulle grandi piattaforme digitali internazionali per seguire le indicazioni del governo. Il modello della Rete cinese si diffonde in tutta l’Asia
Elon Musk ha da tempo lanciato una charm offensive su Pechino, che ritiene un mercato fondamentale per le sue creature. Ma di recente il governo cinese ha messo nel mirino entrambi i colossi dell’automotive e dello spazio made in Usa
La fabbricazione dei microchip è diventata un tema sempre più sensibile a livello globale. La guerra in Ucraina e le turbolenze geopolitiche e commerciali globali accelerano i piani di autosufficienza cinesi
Pechino insiste sullo sviluppo del suo sistema di posizionamento satellitare che sta conquistando sempre più spazio a livello globale. Soprattutto tra Asia, Africa e Sudamerica, approfittando degli spazi lasciati dall’occidente
Pechino sta promuovendo un sistema di pagamento che la mette al riparo dalle turbolenze esterne. E lo yuan digitale rientra pienamente in questa strategia, insieme allo sviluppo del sistema CIPS
Moltiplicazione degli investimenti e applicazioni sempre più vaste. Pechino punta tutto sui robot. E i numeri parlano chiaro