Autore: Guido Scorza

Guido Scorza

Avvocato, giornalista e professore a contratto di diritto delle nuove tecnologie e privacy. È attualmente componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali, già avvocato cassazionista nonché socio fondatore dello Studio Legale E-Lex. È stato responsabile degli affari legali nazionali e europei del team per la trasformazione digitale, Consigliere giuridico del Ministro per l’innovazione e rappresentante vicario del Governo italiano presso il GAC – Government advisory Board dell’ICANN nonché componente del sottogruppo policy del Comitato ad hoc sulla regolamentazione dell’Intelligenza artificiale del Consiglio d’Europa. Si è sempre occupato di diritto nelle nuove tecnologie, sia come avvocato che nei suoi incarichi pubblici, materia che insegna in diverse università italiane tra cui: l’Università degli Studi Roma Tre, dove è titolare del modulo “E-privacy e telco” del Master “Responsabile della protezione dei dati personali: Data Protection Officer e Privacy Expert”, nonché titolare del corso “Protezione dei dati personali e tutela delle libertà fondamentali – Clinica legale privacy”; l’Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT, dove insegna “Diritto della Comunicazione e del Commercio Digitale”; l’Università degli Studi di Bologna, dove è titolare del modulo sui contratti ad oggetto informatico del Master in informatica giuridica e diritto delle nuove tecnologie. È autore di alcuni libri tra i quali: L’intelligenza artificiale, l’impatto sulle nostre vite, diritti e libertà con Alessandro Longo (Mondadori), La privacy spiegata ai più giovani (e ai loro genitori) con Michela Massimi (Mondadori), Processi al futuro (Egea), Internet, i nostri diritti con Anna Masera (Laterza).

Il giovane social network francese per avere i dati dei suoi utenti ha trovato un escamotage noto come “continuous prompting” (sollecitazione continua) che lo European Data Protection Board (EDPB) ha già da tempo classificato la tecnica nell’elenco dei “dark pattern”. Ce ne parla Guido Scorza nella nuova puntata di “Privacy Weekly”

Questa è la storia dietro al fenomeno-non-fenomeno che da qualche giorno sta facendo discutere in Italia e all’estero dopo che qualcuno si è accorto che ChatGPT davanti alla richiesta di generare contenuti collegati ad alcuni nomi si blocca e non procede. Il guest post di Guido Scorza, avvocato e componente del Collegio del Garante per la Protezione dei dati personali

Come evitare che i minori fruiscano di contenuti per adulti? Lo stesso identico problema – forse in termini ancora più gravi per l’impatto che produce sulla crescita dei più piccoli – si registra anche con i social, le app di messaggistica, i chatbot e i servizi basati sull’AI. L’approfondimento di Guido Scorza, avvocato e componente del Collegio del Garante per la Protezione dei dati personali

Le grandi piattaforme come Tubi, Netflix, Amazon Prime non sono più solo canali di intrattenimento ma funzionano come potenti mezzi di raccolta dei dati degli utenti, sfruttando le più avanzate tecnologie di marketing digitale e Intelligenza artificiale. Ma anche i principali produttori di Smart TV svolgono un ruolo cruciale in questo “sistema di video-sorveglianza”. Il nuovo appuntamento con Privacy Weekly