Grazie a un convertitore di fase, questa tecnologia (ancora in fase sperimentale) produrrebbe il triplo dell’energia rispetto ai sistemi tradizionali. I primi prototipi dovrebbero essere sul mercato per il 2020.
Autore: Cristina Da Rold
Czur, inventato da un giovane cinese, scannerizza tutto, anche una scultura classica o un giocattolo. È in grado di digitalizzare un libro di 300 pagine in 15 minuti e di costruire, citando Borges, la propria biblioteca di Babele.
ARKE è il primo prototipo di esoscheletro che si controlla tramite tablet integrato. A breve verrà inserito nei processi di riabilitazione, ma l’obiettivo è diventare il migliore amico in casa di chi non può camminare.
Nessuna recensione o sponsorizzazione: solo un’enorme raccolta e analisi di dati per dirci qual è il medico con maggiore esperienza sulla patologia che ci affligge. Tutto proteggendo la nostra privacy
Ecco il seggiolino del futuro: fra taxi, car pooling e car sharing, lo ripieghi e te lo metti in borsa. Protegge il bambino grazie ai materiali super resistenti e in più può essere lavato direttamente in lavastoviglie.
Ecco NOTES, la tecnologia del Politecnico di Milano che vuole aiutare i chirurghi nelle operazioni addominali. Mette insieme un sensore video HD, un obiettivo zoom e un sistema di illuminazione con controllo automatico.
Sarà sul mercato già per Natale per monitorare quanto e che cosa bevi. Ti avverte se hai bisogno di liquidi ma anche se stai esagerando con il caffè. In più lo puoi portare ovunque facendolo dialogare con altre app come Apple Health e FitBit.
Un abitante della Terra su 7 avrebbe oggi problemi di udito, per lo più giovani dai 12 ai 35 anni. Così Kingsley Cheng, 16 anni, ha creato delle cuffie in grado di preservare i timpani di chi ascolta musica tutto il giorno (raccogliendo 84 mila dollari su Kickstarter)
Gli imballaggi di Tipa hanno le stesse proprietà della plastica, ma sono biodegradabili al 100% (in soli 180 giorni). Messi a punto da una startup israeliana vogliono ridurre la mole di rifiuti che il mondo produce (e che smaltisce con lentezza).
Basta appoggiare il dito per ricaricare il telefonino con la certezza che nessuno ce lo ruberà. L’idea di 5 ragazzi friulani è già realtà (ed è tanto semplice da farci immaginare nuove soluzioni)