Il progetto si chiama Wildcard: lo schermo esterno permette ai terapisti di vedere ciò che fissano i bimbi, l’applicazione web raccoglie i dati e offre la possibilità di cambiare sfondi, personaggi e particolari della storia.
Autore: Antonio Carnevale
Sono i cittadini a sorvegliare sul voto grazie al crowdsourcing. L’idea è della software company keniota Ushahidi che utilizza da anni un sistema per monitorare gli appuntamenti elettorali di tutto il mondo
Un team di ricercatori del Georgia Institute of Technology ha realizzato un tessuto in grado di catturare contemporaneamente l’energia solare e quella generata dal nostro movimento. Un filato di fibre fotovoltaiche e triboelettriche, traspirante e leggero, per abiti smart che potranno ricaricare tutti i nostri dispositivi.
Si chiama Pavlok e promette di trasformarci in persone migliori, veri “cani di Pavlov”. È un braccialetto pronto a darci una scossa ogni volta che stiamo cedendo alla nostra cattiva abitudine. In questo modo sarà più facile dire: «Smetto quando voglio».
Esiste, anche se a volte solo nelle nostre abitudini. Abbiamo incontrato i fondatori della startup francese Back Market, appena arrivata in Italia, che si propone come l’Amazon del ricondizionato.
L’hanno ideata i ricercatori della Binghamton University: un’applicazione in grado di avvisare il personale con un messaggio, direttamente sullo smartwatch di chi è in turno, ovunque si trovi nella struttura. Permetterà agli operatori sanitari di rispondere prima e meglio alle chiamate dei pazienti.
Dall’esperienza maturata su iCub, l’Istituto Italiano di Tecnologia ha realizzato R1 – “Your Personal Humanoid” – il nuovo umanoide concepito per operare in ambienti domestici e professionali. Abbiamo provato a conoscerlo meglio insieme a Giorgio Metta, vicedirettore di IIT, a capo del progetto R1.
I ricercatori della Iowa State University hanno realizzato una batteria da 2,5 Volt a base di alcool polivinilico che si dissolve in acqua in 30 minuti. In futuro potrà essere utilizzata per dispositivi medici da impiantare nel corpo umano, per sensori ambientali temporanei e per dispositivi militari che non devono cadere nelle mani del nemico.
Invece di riconoscere i titoli delle canzoni, questa app identifica le opere d’arte di cui non conosciamo l’autore. Basta puntare lo smartphone sull’opera per visualizzare titolo, nome dell’artista, materiale e dimensioni. Ma c’è di più. Magnus mostra anche il valore dell’opera: una funzionalità che ha già generato polemiche.
Ivano Bonetti, ex centrocampista bianconero, smessi i panni di calciatore (e poi di manager) ha lanciato Mobisafe, startup che si occupa di tecnologia applicata alla salute. Ma non è il solo.