La valutazione ha raggiunto i 10,2 miliardi di dollari dopo l’ultimo round, il Serie C, da 200 milioni. Stiamo parlando di Colossal Biosciences, startup americana con sede a Dallas (Texas) tra i cui obiettivi compare la reintroduzione in natura di specie estinte, come il mammut e il dodo. Fondata nel 2021, la società impiega oltre 170 scienziati e ricercatori e non ha ancora registrato entrate. I suoi progetti non vedranno la luce (o, meglio, vita) prima del 2028.
Chi investe nella startup che vuole riportare in vita il mammut?
A investire nell’ultimo round di Colossal Biosciences c’è TWG Global, la società di investimento del cofondatore di Guggenheim Partners Mark Walter e del miliardario Thomas Tull. In occasione del precedente round la valutazione dell’azienda era stata di un miliardo e mezzo di dollari.
Mark Walter ha co-fondato ed è Ceo di Guggenheim Capital, società di servizi finanziari con oltre 340 miliardi di dollari di attività in gestione. Al momento è il 192esimo uomo più ricco al mondo con un patrimonio da quasi 13 miliardi di dollari. Thomas Tull ha fondato la casa di produzione Legendary Entertainment e il suo patrimonio è stimato in 3,7 miliardi di dollari.
L’obiettivo di Colossal Biosciences
Come si legge sul sito ufficiale, l’azienda è convinta che «rivoluzionerà la storia e sarà la prima azienda a utilizzare con successo la tecnologia CRISPR nella de-estinzione di specie precedentemente perdute. Nel viaggio costruiremo nuovi strumenti e tecnologie software per far progredire la scienza della genomica in generale».
Le entrate di Colossal deriverebbero dalla vendita di crediti di biodiversità, fondati su un meccanismo simile ai quello dei crediti di carbonio come spiegato da TechCrunch. Altre fonti di business potrebbero derivare dal settore pubblico: governi e Stati in giro per il mondo avrebbero interesse a investire per riportare in vita animali estinti?