“Ember” in inglese indica i tizzoni di brace volanti che, se trasportati dal vento, possono arrivare anche a tre chilometri di distanza. Secondo uno studio dell’Insurance Institute for Business & Home Safety (Ibhs) americano, il 90% delle case e degli edifici bruciano a causa di questi frammenti ardenti che volano. Per questa ragione il fenomeno fa tanta paura a Los Angeles ed è stato la causa della propagazione di alcuni degli incendi che si sono sviluppati sul suolo americano dei vip.
Che cosa è successo a Los Angeles
Con venti provenienti da Nevada e Utah e dalle montagne verso le zone più abitate che hanno anche raggiunto i 130 chilometri orari, in California attualmente restano ancora da spegnere i cinque roghi attivi che hanno iniziato a incendiare case, boschi e tutto quello che hanno trovato nel loro passaggio iniziato 4 giorni fa. «Se qualcuno lascia una finestra aperta, una sola di quelle braci (ne basta una) può finire su un telo. Oppure può bruciare la zanzariera della porta. Oppure i mobili del patio. E poi c’è un incendio esterno, con un’enorme quantità di calore che si sprigiona da questa casa. A quel punto le due case vicine diventeranno un problema. Poi le tre case di fronte diventeranno un problema. Che si alimenta da solo e diventa sempre più grande» ha spiegato un vigile del fuoco californiano al National Geographic. Gli “ember” non sono, chiaramente, l’unica ragione del divampare degli incendi: da mesi che nella California del Sud piove pochissimo e l’aumento delle temperature globali ha allungato la stagione degli incendi, che oggi inizia prima e finisce dopo. Anche una serie di problemi sulla rete elettrica pare avere inciso nel fenomeno secondo quanto sostiene Whisker Lab, società che raccoglie dati da sensori in grado di monitorare problemi sulla griglia delle forniture energetiche. Inoltre, c’è anche l’ombra di un sospetto piromane che è stato tratto in arresto dopo segnalazione da parte dei cittadini che lo avevano braccato.