Dopo l’ok da parte della Commissione Europea a 1,3 miliardi di aiuti all’Italia per costruire un impianto di semiconduttori, ad aggiudicarsi la somma è stata Silicon Box, società di Singapore che ha scelto l’Italia per costruire un impianto di collaudo e imballaggio avanzato di semiconduttori. Scopriamo nel dettaglio l’iter che porterà alla nascita della nuova fabbrica e quando questa entrerà in funzione.
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Semiconduttori, cosa sappiamo sul nuovo impianto
Con l’idea di rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento, la resilienza e l’autonomia tecnologica dell’Europa nel settore dei semiconduttori, l’UE ha destinato l’importante cifra a Silicon Box, società di Singapore che lo scorso marzo aveva investito 3.2 miliardi di euro in Italia per un nuovo impianto produttivo di chip. L’impianto sorgerà a Novara, dove saranno sviluppate soluzioni di packaging avanzate. La struttura, che dovrebbe funzionare a pieno regime nel 2033, dovrebbe lavorare circa 10.000 pannelli a settimana.
Che cosa fa Silicon Box
Con sede a Singapore, Silicon Box è guidata dall’a.d. Byung Joon Han. La società è specializzata in tecnologie chiplet integration e advanced packaging e test, e, con il nuovo stabilimento italiano, contribuirà alla domanda di assemblaggio di semiconduttori – principalmente in Europa – per nuove tecnologie nel campo dell’intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni e componenti per veicoli elettrici. Al progetto lavoreranno 1.600 persone. «L’Italia è stata la prima scelta per la nostra espansione globale – aveva commentato l’a.d. Byung Joon Han in occasione dell’investimento – Crediamo che l’innovazione dei nostri Paesi sia guidata da valori culturali simili, che abbracciano curiosità, passione e un instancabile impegno verso l’eccellenza».