Per gli appassionati di scenari distopici, ambientazioni angoscianti e personaggi cibernetici il titolo Awaken – Astral Blade rappresenta un prodotto che ha qualcosa da dire. Sviluppato da Dark Pigeon Games è un videogioco reso possibile grazie all’iniziativa di PlayStation China Hero Project, che da tempo sostiene progetti videoludici nel Paese del Dragone. Disponibile anche su Steam, è un metroidvania a scorrimento in 2D nei quali vestiamo i panni di Tania, un’eroina bionica che, esteticamente parlando, è un cliché fatto e finito.
Awaken: Astral Blade, la recensione
Spedita su isole misteriose, Tania deve trovare le risposte a misteriosi eventi che stanno accadendo. Gli esperti hanno riscontrato dei pericolosi picchi dell’energia Karpas, con effetti devastanti su animali e vegetazione. Ogni cosa che si muove, piante comprese, costituiscono una minaccia letale per Tania. Come storia nulla di sorprendete o inedito: vediamo dunque il combat system.
Con tre tipi di armi a disposizione (da sbloccare mano a mano) e una serie di combinazioni d’attacchi da apprendere con impegno, Awaken: Astral Blade rimane imbullonato nei canoni del genere, restituendo scontri divertenti e dinamici. Per chi è abituato ai metroidvania l’avviso è che il videogioco non spicca per particolari caratteristiche. La direzione artistica è pregevole sotto alcuni aspetti, soprattutto per quanto riguarda i fondali e gli sprite del bestiario.
Leggi anche: Saviorless, il truculento metroidvania di una startup cubana
Awaken – Astral Blade è basato su un combat system che richiede al gamer di variare i pattern d’attacco, per evitare di cadere nel burrone della monotonia. I comandi non sono complessi e con i tasti direzionali è possibile attivare la mossa speciale di un’arma in arsenale dopo aver completato la sequenza di quella che si sta impugnando.
In quel che resta della foresta pluviale delle Isole Horace Tania ha sì la possibilità di esplorare anche se a nostro avviso questo fronte non è stato particolarmente curato, con un level design non all’altezza. La ricerca dell’etere è funzionale al proprio potenziamento, ma è un peccato che non ci siano state ulteriori occasioni per approfondire la lore di un titolo su carta niente male per gli argomenti trattati.