Non ci sarà la stangata su Bitcoin e criptovalute prevista in origine nella bozza della manovra 2025. Su richiesta della Lega l’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze non sarà infatti aumentata dal 26% al 42%, e non dovrebbe esserci nemmeno un lieve incremento al 28%, ipotesi circolata nelle scorse settimane. La tassa rimarrà dunque al 26% secondo quanto si legge sulla stampa.
Bitcoin: tutto come prima
«Fin dall’inizio abbiamo sostenuto la necessità di correggere la disposizione che aumenta, dal 26% al 42%, l’aliquota sulle plusvalenze e gli altri proventi realizzati con il rimborso o la cessione di cripto-attività non inferiori a duemila euro. Un incremento così drastico della tassazione, infatti, rischia di incentivare il sommerso a discapito di un mercato in crescita e ricco di opportunità che oggi coinvolge 1,35 milioni di italiani», hanno riferito i deputati della Lega Giulio Centemero e Federico Freni.
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Il dibattito in Italia in merito alla tassazione sulle criptovalute ha coinciso con importanti notizie che hanno riguardato le performance di Bitcoin durante l’autunno. L’asset ha infatti superato per la prima volta nella storia i 100mila dollari. L’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca è stata poi accolta con ottimismo da parte dell’ecosistema dal momento che il presidente eletto ha annunciato l’intenzione di trasformare gli Stati Uniti in una superpotenza del settore.