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Può una parete in un ufficio purificare l’aria e rendere l’ambiente più vivibile per i dipendenti? E un murales può inserirsi in progetti di riqualificazione urbana più sostenibili? E ancora: possono una borsa o l’abitacolo di un’automobile ridurre gli agenti inquinanti? La risposta è sì. A tutte le domande.
Per raccontare Airlite e la sua avventura, partiamo dall’inizio, ovvero da quando nel 2014 Massimo Bernardoni ha fondato, insieme all’imprenditore Antonio Cianci, la società AM Technology. Fu quello un primo traguardo. Dopo quasi un decennio di studi e ricerche nel campo della fotosensibilità si era trovata una soluzione tecnologica e innovativa in grado di combattere l’inquinamento dell’aria e di migliorare attivamente il benessere abitativo all’interno degli edifici. Di cosa si trattava, e si tratta a oggi? Di un prodotto, semplice da distribuire su una superficie come fosse una pittura, che può purificare gli ambienti senza l’utilizzo di energia e alti costi di manutenzione.
Oggi Airlite si può definire come una startup che ce l’ha fatta. È diventata, infatti, parte viva di un ecosistema in cui l‘idea tecnologica originaria, che è stata sviluppata e trasformata in un prodotto apprezzato dal mercato, si è evoluta in una piattaforma di sperimentazione per altre realtà e potenziali startup.
Vi raccontiamo la sua storia dagli esordi e proviamo a disegnare il profilo di una città del futuro insieme a Antonio Cianci, AD di AM Technology.
Airlite, la pittura che fa respirare
Airlite è una pittura minerale inorganica a elevata traspirabilità. La sua tecnologia imita la natura e lo fa per purificare l’aria. Si attiva così: una volta distribuita sulla superficie, origina cariche elettriche che si combinano con il vapore acqueo e l’ossigeno. A questo punto si generano gli ioni negativi che neutralizzano gli inquinanti appena questi vengono a contatto con la zona dipinta.
Un sistema tanto sofisticato nella progettazione quanto semplice nella realizzazione. Airlite, infatti, nasce da 5 brevetti. Oltre a ridurre gli inquinanti presenti nell’aria, quando applicata su parete, elimina muffe, batteri e virus presenti sulle superficie, con una conseguente limitazione dei cattivi odori. Non sono cose da poco, soprattutto considerando i numeri che le ricerche portano sotto i riflettori. Un recente studio infatti ha dimostrato che gli inquinanti presenti all’interno di un edificio sono gli stessi presenti al suo esterno. La concentrazione però cambia: all’interno possono essere 5 volte superiori*.
Airlite lavora attivamente su questi componenti. Agisce su agenti inquinanti come biossido di azoto (NOx) e biossido di zolfo (SOx) e riduce la loro presenza nell’aria di circa l’80%. Ma non solo. Interviene anche su quelli che sono considerati i precursori delle polveri sottili (PM10, PM5 e PM 2,5). In questo caso degrada le molecole organiche di cui sono composti e le trasforma in sostanze inerti non pericolose per la salute.
Per quanto riguarda l’anidride carbonica, Airlite si comporta quasi come una pianta. La elimina in modo diretto durante il primo mese dopo l’applicazione e in modo indiretto perché ne emette l’80% in meno rispetto a una pittura tradizionale.
Piattaforma per nuove idee
La startup, circa 10 anni fa, è nata per tentare di trasformare un’intuizione innovativa in un prodotto che fosse recepito dal mercato. Nel tempo, poi, non solo si è affermata, ma si è evoluta tanto da diventare un abilitatore per altri. In che modo?
Airlite ha sfruttato la versatilità di questo rivestimento tecnologico per applicarlo a diversi supporti, di differente natura e funzione. Se all’inizio era solo una pittura intesa per le pareti, ora siamo un passo avanti. Anzi, molti passi avanti. I laboratori Airlite, infatti, hanno sviluppato un’estensione della loro tecnologia su matrice minerale trasparente. Si tratta di un’emulsione ad acqua, chiamata Clear Coat, che è trasparente e contiene lo stesso principio attivo della tecnologia Airlite. Questa nuova versione si applica su superfici di diverso tipo: tessuti, ecopelli, vetro, polimeri, acciaio, componenti edilizi e d’arredo.
Il Clear Coat di Airlite quindi può trasformare le superfici passive, per come le abbiamo sempre conosciute, in superfici attive, ovvero che, grazie alla tecnologia utilizzata, siano in grado di purificare l’aria circostante. Qualunque startup in qualunque settore, potrebbe partire da qui per trovare sviluppi applicativi innovativi per il mercato. In pratica, diverse realtà potranno sfruttarla per le loro invenzioni, le loro innovazioni e i loro nuovi prodotti.
Gli ambiti (infiniti) di applicazione
Per fare un esempio, in passato l’azienda ha collaborato con Stella McCartney per lanciare una collezione di borse Falabella rivestite da questo coating e quindi in grado di purificare l’aria.
Oggi l’idea è attivarsi anche in altri settori, come l’automotive e i negozi. Si parla di sviluppare coperture adesive per le carrozzerie delle automobili e di realizzare elementi di arredo per gli shop.
Gli scenari futuri per Airlite
Le caratteristiche di questa tecnologia, dunque, portano a immaginare mondi in cui esistono pitture in parete (anche murales), arredi d’interno, accessori fashion che possono contribuire e rendere più abitabili i locali, le case, gli uffici, i quartieri. E anche le auto. Insomma, l’orizzonte di applicazione si amplia, come la stessa filiera, e Airlite si configura come un vero e proprio motore di innovazione pronto a generare nuove idee e a lavorare per il benessere di tutti.
Questo scenario sembrerebbe quasi utopico, eppure questa figurazione non è poi così lontana dalla realtà. A raccontarcelo è Antonio Cianci, AD di AM Technology, che in questa intervista si concentra sul futuro di Airlite e su quello che verrà. Come potrebbe essere una città del futuro che respira con il contributo di tutti?
Una produzione sostenibile, su diversi fronti
Infine: in che termini Airlite si può definire green? Lo è perché aiuta la sostenibilità, ma anche perché la sua produzione è più sostenibile di quella di una pittura tradizionale.
Se si pensa al settore edilizio, gli edifici sono ancora responsabili di un elevato dispendio energetico e di una grossa quantità di emissioni. La pittura Airlite contribuisce all’efficientamento energetico degli edifici grazie alla proprietà di riflettanza solare, riducendo i consumi di energia per il raffrescamento degli ambienti interni fino al 30% d’estate. Per fare degli esempi pratici, applicato su tetti, terrazze, pareti di esterni, Airlite riflette la componente calda della luce solare, impedendo il passaggio eccessivo di calore. Gli ambienti ne risultano naturalmente più freschi, con un risparmio di energia elettrica per il condizionamento dell’aria fino al 29%.
In termini di produzione, poi, Airlite ha un bassissimo contenuto di embodied carbon. Utilizza il 40% di materiali riciclati nella produzione, riducendo la necessità di estrarre materiali vergini. Gli impianti di produzione sono alimentati interamente da energia rinnovabile e nella produzione vengono impiegati soltanto processi di miscelazione a freddo senza l’utilizzo di energia termica. Inoltre non contiene VOC.
Il suo impatto ambientale è inferiore di circa l’80% rispetto alle classiche vernici.
In definitiva, anche questi aspetti diventano un’opportunità per le aziende per garantire il benessere degli ambienti ai dipendenti e per lavorare efficientemente sui bilanci di sostenibilità.
*Fonte: Linee Guida OMS sull’Aria Indoor-aggiornamenti 2023.