Risvegliarsi, quasi morto, in un campo di battaglia, risorgendo da un tappeto di cadaveri. L’incipit di Skelethrone: The Chronicles of Ericona, titolo sviluppato da 70′ Strike, software house composta da una sola persona (chapeau), è un omaggio ai capolavori di FromSoftware, con le loro atmosfere cupe e lugubri. Per gli amanti degli RPG a scorrimento, del genere spietato dei soulslike, il prodotto in questione saprà incuriosire i gamer sempre alla ricerca di chicche dal mondo indie.
Skelethrone: The Chronicles of Ericona, la recensione
Come anticipato, l’avventura di Skelethrone: The Chronicles of Ericona si struttura in un viaggio attraverso un mondo di morte e devastazione. Dopo aver preso dimestichezza con i comandi – decisamente semplici da memorizzare – si ha modo di fronteggiare i primi mostruosi nemici. A livello di bestiario riconosciamo alla software house un lavoro niente male con la creatività: le creature da annientare sono davvero raccapriccianti.
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Rispetto al combat system il nostro eroe ha a disposizione spade, ma anche armi per colpire da distanza. Dipenderà ovviamente dalla situazione di gioco sfruttare arco e frecce per indebolire un avversario troppo potente oppure se andare di forza bruta al contatto corpo a corpo. Da non dimenticare un elemento vitale: la stamina cala a ogni colpo, dunque farete bene ad andare a segno al primo fendente.
Per sopravvivere – anche se si morirà parecchie volte – è fondamentale studiare i pattern d’attacco nemici, scivolare alle loro spalle o indietreggiare per non prestare pericolosamente il fianco. Forse non saranno gli scontri più forsennati e dinamici, ma il tutto mantiene una certa vivacità. Ci sono fasi brevi di dialogo – il titolo è in inglese – in cui approfondire la storia.
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La trama di Skelethrone: The Chronicles of Ericona resta tuttavia sullo sfondo, lasciando ampio spazio alla mattanza. E a proposito di fondali, nel complesso la grafica del titolo è davvero notevole, con una profondità di dettagli che colpisce e affascina soprattutto i fan del gotico e dell’horror. Una pixel art davvero valida.
Forse le animazioni non sono proprio il massimo, ma nel complesso Skelethrone: The Chronicles of Ericona rimane una piccola chicca da gustarsi nelle fredde serate d’autunno. La mappa di gioco non è così fitta e spesso si riduce a un binario unico verso il prossimo orrore. Da consigliare senz’altro a chi è patito del genere, non a chi si abbatte all’ennesima morte.