Quale sarà il futuro del sostenitore più potente di Trump, Elon Musk, nella nuova amministrazione repubblicana? Secondo Nbc News, il miliardario e fondatore di Space X e Tesla «potrebbe essere il più grande vincitore di un secondo mandato di Trump» alla Casa Bianca, avendo trasformato X in «una cassa di risonanza» pro-Trump. The National Broadcasting Company sottolinea che il tycoon: «Avrà conflitti di interesse senza precedenti, se come sembra diventerà uno zar dell’efficienza governativa». E mentre Tesla continua a correre a Wall Street, ci si chiede quanto il cambio di policy di X, con la rimozione delle etichette che permettevano di riconoscere i media legati a doppio filo con i governi, abbia influenzato la decisione degli elettori americani. Che ruolo ha giocato, quindi, il social media guidato dal tycoon che si era esposto a favore di Trump durante la campagna elettorale in maniera chiara e netta? Lo abbiamo chiesto a Walter Quattrociocchi, professore di Informatica all’Università La Sapienza di Roma che guida il Center of Data Science and Complexity for Society Lab dello stesso ateneo.
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Che ruolo ha giocato X nelle elezioni U.S.A?
«Partiamo da un presupposto: la partita sui social si è giocata sullo storytelling – spiega il professor Quattrociocchi – E in questo senso, la narrativa di sinistra non è stata coinvolgente come quella di destra. I sondaggi che in questi giorni sono usciti ne sono la conferma. Poi c’è stata, senza dubbio, l’inflazione e la campagna politica che hanno fatto la loro parte». Su quanto abbia inciso lo storytelling sul voto in America, il professore ha spiegato a StartupItalia: «L’impatto non è stato direttamente sul voto, ma queste elezioni sono la prova che il mainstream tradizionale non è più attraente. È sul web che la partita si fa dura». Gli utenti, quindi, sono stati direttamente influenzati nelle loro scelte di voto dalle decisioni del presidente di X? «Io non credo che le scelte di Musk abbiano influenzato direttamente le elezioni. L’algoritmo è cambiato in funzione dell’intrattenimento. Questo significa che, nonostante Musk si sia palesemente esposto a favore di Trump, ha portato avanti i suoi interessi e quelli della sua piattaforma».
Social come comunità
Il professore spiega come si sono evoluti oggi i social network: «Ogni utente oggi online va alla ricerca della propria community di riferimento. E ogni social ha il suo target, pertanto si può dire che la pluralità viene garantita dal fatto che si possa scegliere tra utilizzare una piattaforma piuttosto che un’altra, ma, chiaramente, ognuna di queste guarda al proprio profitto. Musk ha identificato in un particolare target la sua community che lo porta a generare questo profitto, pertanto investe nel rafforzamento di quella specifica fetta di utenti». Nelle prossime elezioni amministrative in Italia potrebbe succedere una cosa simile? «Non credo – risponde il professore – Questo perché gli utenti italiani con quelli americani hanno si una cosa in comune: il dividersi tra pro e contro il mainstream, ma allo stesso tempo la nostra politica non è così polarizzata come quella americana. Per gli americani Harris rappresentava il “politically correct”, Trump ha invece adottato un altro tipo di comunicazione. E queste elezioni sono la conferma che la narrativa progressista oggi non funziona più».