Il principale gruppo europeo del mondo automotive, Volkswagen, è in piena crisi. Oltre alla chiusura, ormai data per scontata, dell’impianto Audi di Bruxelles, si parla di abbassare le serrande anche a due hub tedeschi, con licenziamenti per 15mila o forse 30mila operai. E Jeremy Clarkson, istrionico giornalista del settore, reduce dalle fatiche dell’ultima puntata di The Grand Tour One For The Road, ha commentato la questione dalle colonne del Times. Naturalmente a modo suo.
Cosa ha detto Jeremy Clarkson sulla crisi VW
«Il problema – ha spiegato il corpulento appassionato di auto – è iniziato quando tutti i politici in Europa hanno deciso che il cambiamento climatico sarebbe stato fermato solo se le classi medie fossero state convinte a guidare auto elettriche. Quindi hanno tutti annunciato che dal 2030 sarebbe stato illegale vendere auto con motori a benzina o diesel».
«Comprensibilmente – ha proseguito Jeremy Clarkson – Volkswagen ha allora deciso che per capitalizzare questo cambiamento sismico che riguarda il modo in cui ci muoviamo tutti, avrebbe dovuto investire tutti i suoi soldi in una nuova gamma di auto elettriche arrivata però sul mercato più o meno nello stesso periodo in cui si sono resi conto che le vetture alla spina non fossero molto comode perché ci volevano ore per ricaricarle e comunque non c’erano abbastanza punti di ricarica dove poterlo fare».
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A quel punto, illustra sempre l’ex volto di Top Gear e The Grand Tour, «VW si è ritrovata con una gamma di nuove auto elettriche che erano molto costose da acquistare senza che nessuno le volesse per davvero». Ma questa sarebbe solo una parte del problema: «Per un milione di ovvie ragioni le auto elettriche possono essere prodotte in Cina a un prezzo molto più basso rispetto all’Europa. Ora potresti dire che tutti preferirebbero di gran lunga avere una Volkswagen piuttosto che una scatola alimentata a batteria di un’azienda chiamata BYD. Ma mi chiedo: se tu vuoi un’auto elettrica significa che non sei realmente interessato alle auto in senso storico. Tutto ciò che vuoi è un prezzo basso e una lunga autonomia. E BYD offre questo».
E qui il giornalista britannico arriva all’oggi, ovvero alla necessità manifestata dalla Casa di Wolfsburg di risparmiare per mezzo di una spending review lacrime e sangue che potrebbe portarla, per la prima volta nella sua lunga storia, alla chiusura di fabbriche sul suolo europeo: «Volkswagen s’è ritrovata ad aver speso tutti i suoi soldi in auto che sono troppo costose e sono alimentate da una tecnologia che la maggior parte delle persone non desidera davvero. Ibride, sì. Ma elettriche pure? Nah. A meno che non siano davvero economiche».
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Per questo Jeremy Clarkson ironicamente scrive che l’ultimo lavoro che accetterebbe in questo preciso momento storico è l’Amministratore delegato di Volkswagen: «Non vorrei mai trovarmi a dover dirigere la VW. Perché tutto quello che poteva andare storto è andato storto. E non sembra esserci un modo semplice per migliorare di nuovo le cose».
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E quale futuro vede per il costruttore tedesco? «Onestamente, penso che la Volkswagen sia fot**ta e così anche tutte le Case automobilistiche occidentali tradizionali. Resteranno solo quelle europee ritenute boutique di lusso: la gente vorrà sempre una Ferrari». Infine, Jeremy Clarkson consiglia i Ceo dei marchi europei, alle prese con una crisi mai vista prima: «Costruite auto adatte al mercato, non adatte ai capricci di una mezza dozzina di politici folli».
Le auto elettriche hanno tolto la corrente a GT
Jeremy Clarkson non ha mai amato le auto elettriche e nell’ultimo periodo ha intensificato i suoi attacchi alla nuova propulsione. Parlando per esempio della fine di The Grand Tour, lo show automobilistico che conduceva assieme ai colleghi James May e Richard Hammond, nell’ultima puntata della serie ha rivelato: «Ci sono molte ragioni dietro la nostra decisione di chiudere, ma una delle principali, per me, è che semplicemente non mi interessano le auto elettriche. Le considero elettrodomestici, come una lavatrice o un microonde. Non puoi davvero recensirle o apprezzarle. Non mi entusiasmano affatto, sono solo m****».