Chi ha partita IVA in regime forfettario potrà utilizzare la fattura semplificata senza limiti di importo dal gennaio 2025. L’iter dell’approvazione della direttiva Ue 2020/285 dovrebbe infatti terminare entro metà ottobre e così dal prossimo anno i liberi professionisti potranno sfruttare questo strumento – presente già da oltre 10 anni – senza però alcun limite di importo, dunque anche sforando i 400 euro (tetto stabilito nel 2019).
Che cos’è la fattura semplificata?
Come intuibile dal nome, la fattura semplificata gode di tempistiche più veloci e necessita di un minor numero di dati da inserire. Si tratta di uno strumento utile soprattutto per i piccoli esercenti come artigiani e ristoratori. L’obiettivo del legislatore è quello di ridurre gli oneri burocratici.
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Quali dati bisogna inserire nella fattura semplificata?
Di seguito ecco cosa serve inserire per compilare una fattura semplificata: non possono mancare numero progressivo e data di emissione, denominazione o ragione sociale e residenza fiscale del soggetto che offre il servizio; servono il numero di partita IVA e poi ragione sociale, ditta, nome e cognome, residenza o domicilio del cessionario o committente. Infine bisogna specificare i servizi offerti o beni ceduti, l’ammontare e la relativa imposta.
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Cos’è il regime forfettario?
La fattura semplificata senza limiti di importo riguarderebbe comunque soltanto chi è nel regime forfettario. Quest’ultimo ha aliquota agevolata del 15% (al 5% per i primi cinque anni). Introdotto dieci anni fa, è attivabile soltanto con ricavi inferiori a 85mila euro all’anno.