SIL-Confesercenti dice la sua sul tema del caro scuola, che quest’anno come non mai sta tenendo banco dati gli aumenti prospettati in vista della ripresa dell’anno scolastico 2024-2025.
Nei giorni scorsi il Sindacato Librai Confesercenti ha così espresso la propria opinione attraverso uno degli imprenditori del settore, Massimo Berdondini: «Gli aumenti rispetto al 2023 si collocano mediamente attorno al 3%, in un range che va dall’1,8% al 3,5%. È sufficiente confrontare il prezzo dei singoli testi presenti nei cataloghi degli editori sia nel 2023 che nel 2024 per riscontrare l’effettivo aumento del prezzo dei libri di testo», ha spiegato il titolare di una delle tante cartolibrerie italiane.
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«Purtroppo – ha aggiunto Berdondini -, come avviene da anni, alcune ricostruzioni con temi allarmistici non rappresentano situazione reale: proviamo a mettere insieme anche i dati relativi agli aumenti della cancelleria, che sono nell’ordine del 4 o 5% (trattasi peraltro di articoli griffati). Ecco che possiamo capire come si sia ben lontani dal 15% di aumento medio rispetto al 2023, dato allarmante che è circolato molto negli ultimi giorni e che non corrisponde alla realtà».
Sara Reali, coordinatrice provinciale SIL-Confesercenti ha aggiunto: «L’Istat evidenzia come le spese per l’istruzione rappresentino solo lo 0,9% del totale delle spese annuali delle famiglie italiane e vogliamo porre il dato all’attenzione di tutti, perché ci dispiace e non è giusto che vengano messi alla gogna i librai e cartolibrai, quando si parla di aumenti sulle dotazioni scolastiche».