Volvo ha annunciato che non riuscirà a produrre soltanto auto elettriche entro il 2030. Si tratta di una novità frutto dell’analisi del mercato: come riporta Il Sole 24 Ore la casa svedese – controllata dalla cinese Geely per oltre il 70% – ha preso atto del fatto che la domanda di auto a batteria non è così elevata al punto da giustificare una transizione completa all’elettrico entro fine decennio. Questo perché sono i consumatori a guardare con minor entusiasmo e ottimismo al futuro delle quattro ruote a batteria: c’è il tema dei costi, così come quelle delle infrastrutture di ricarica, non proprio capillari sul territorio.
Perché Volvo aveva deciso di produrre soltanto auto elettriche entro il 2030?
«Siamo fermamente impegnati a diventare un produttore di auto solo elettriche e la transizione dovrebbe avvenire entro il 2030. Questo ci permetterà di soddisfare le aspettative dei nostri clienti e di contribuire attivamente allo sviluppo di soluzioni che consentano di combattere il cambiamento climatico». Era il marzo 2021 quando Henrik Green, chief technology officer di Volvo, dava questo orizzonte rispetto alla scelta appena annunciata di produrre soltanto elettrico entro la fine del decennio.
Come si legge nel comunicato stampa di tre anni fa, la transizione totale all’elettrico era stata motivata anzitutto per dare una risposta alla crisi climatica. Forse però senza tenere in considerazione quella che sarebbe stata la reazione da parte del mercato in termini di propensione all’acquisto.
Leggi anche: Quanto perdono le case automobilistiche nel produrre auto elettriche. I dati da Ford a Xiaomi
Che periodo è per le auto elettriche?
Le risposte alla crisi dell’auto elettrica devono partire dai numeri: in Italia agosto 2024 si è chiuso con meno di 70mila immatricolazioni, ovvero -13% rispetto allo stesso periodo del 2023. Per il momento i numeri sull’anno segnano comunque una crescita del 3% (poco sopra la quota di un milione di ecar immatricolate in Italia).
A soffrire di più in termini di mancate vendite è stata Stellantis che ad agosto ha registrato un calo di vendite di oltre il 32%. Il Ceo del gruppo italo francese Carlos Tavares ha detto mesi fa che per risolvere la situazione occorrono incentivi statali dato che, come riporta Quattroruote, un’auto elettrica costa molto di più di una sua equivalente endotermica.
In questo approfondimento su Automoto emerge che il quadro in Europa è variegato, con alcuni Paesi (Belgio e Olanda) in segno “più” nelle vendite e altri in situazione opposta. La Germania a luglio scorso ha assistito a un calo di oltre il 30% delle immatricolazioni, frutto immediato dello stop dei sussidi statali. Allargando il quadro nel Vecchio continente si vendono comunque meno elettriche di un tempo.