Non starò a dirvi l’importanza di una buona tastiera per chi, come me, passa quotidianamente dalle 8 alle 10 ore compulsando forsennatamente davanti a uno schermo. Non starò nemmeno a dirvi che le tastiere – così come i mouse – non sono affatto tutte uguali e che, al pari delle specifiche del PC andrebbero perciò scelte con cura (anzi, se anche voi usate il computer a stregua di macchina da scrivere, probabilmente fareste meglio a interessarvi meno di processore e scheda grafica così da investire qualcosina in più in una bella keyboard meccanica e in un mouse ergonomico). In questa recensione invece vi dirò perché la Keychron K4 Pro è una delle migliori tastiere che il sottoscritto abbia mai provato.
Keychron K4 Pro, si fa presto a dire “tastiera”
C’è da perdersi nello sterminato store (al link proprio il modello testato) di Keychron: i modelli sono tantissimi, tutti personalizzabili fin nel dettaglio. Quando mi è stato chiesto quale prodotto volessi recensire, spulciando tra le loro novità ho scartabellato finestre e finestre di specifiche, foto, dati e alla fine ho optato per la Keychron K4 Pro perché, come anticipavo, il mio lavoro mi costringe a passare ore e ore sulla tastiera e volevo il modello più completo possibile, che fosse compatto ma avesse anche il tastierino numerico a chiudere il profilo del device, cui proprio non so rinunciare, per quelle due volte l’anno che lo uso compilando i campi numerici di qualche sito legato alla Pubblica amministrazione.
Leggi anche: Motorola edge 50 neo, lo abbiamo provato in anteprima. Le cose da sapere in attesa della recensione
Naturalmente la prima cosa che vi salterà all’occhio spulciando le specifiche del modello oggi in esame è che lo store non prevede il layout italiano: poco male. È infatti sufficiente optare per quello svizzero e troverete le lettere accentate al loro posto. Basterà ricordarvi che la “ù” ricade sotto il pulsante col simbolo del dollaro, la “ò” sotto quello con la “é” disegnata e la “ì” sotto quello dell’apice “^”. Nel caso qualche lettera speciale dovesse latitare, sarà sufficiente, tramite il sistema operativo, impostare la lingua italiana con riferimento al device connesso (la Keychron K4 Pro può essere collegata sia via bluetooth sia via USB-C: noi, che oltre a scrivere videogiochiamo, propendiamo per questa opzione che azzera ogni possibile latenza) e potrete subito iniziare a digitare come se non ci fosse un domani.
Nello store però oltre al layout potrebbe esserci un’altra opzione a mandarvi in crisi: ISO o ANSI? Quest’ultimo è il formato americano, perciò se siete abituati con prodotti pensati per il Vecchio continente, ve lo sconsigliamo. Non che le differenze siano enormi, ma al tatto si sentono dato che le principali riguardano il fatto che nell’ISO il pulsante Invio è su due file, mentre nell’ANSI decisamente ridotto. L’ANSI di contro destina più spazio allo Shift, che da noi è invece più piccino rispetto al Caps Lock. Insomma, si può scrivere su entrambe, ma la memoria muscolare potrebbe farvi digitare qualche tasto per errore almeno nei primi giorni, passando al nuovo formato.
Leggi anche: realme GT 6T, grandi prestazioni a un prezzo contenuto. Lo smartphone perfetto uscito questa estate?
Chi ha esigenze particolari può richiedere la variante Barebone che consente una personalizzazione totale, chi invece deve solamente scriverci dovrà optare per quella Fully Assembled. A questo punto resterà da scegliere il colore della tastiera e, sorpresa, persino quello degli switch che solitamente dormono sotto i tasti (non si vedono, ma potrebbe comunque farvi piacere avere la possibilità di determinarli): marroni, rossi o… giallo banana (ma… perché)? Infine: luci RGB sì o no? Noi abbiamo optato per la variante che ricordasse più da vicino, visto l’aspetto retrò, gli anni ’80 e i colori del NES. Con quest’ultimo passaggio dovreste ormai essere riusciti a mettere la vostra Keychron K4 Pro (o la variante scelta) nel carrello.
Comprando dallo store americano (in quello italiano il nostro modello non sembra esserci) dopo un paio di settimane avrete per le mani la tastiera meccanica più comoda che le vostre dita abbiano mai provato grazie a tasti dotati di un’ottima corsa ma, al tempo stesso, capaci di offrire una resistenza soffice in grado di guidarvi nell’urto ed evitando inutili affaticamenti che a fine giornata possono farsi sentire, specie se siete soliti avere la mano pesante. Anche il rumore è meccanico ma più ovattato del normale. Scrivere sulla Keychron K4 Pro è davvero una bellissima esperienza.
Tutto perfetto? Nì. A voler essere pignoli avrei preferito due cose, ma almeno per il primo difetto mi rendo conto che si entri nel profilo della soggettività. Anzitutto avrei voluto che la tastiera fosse dotata di piedini alzabili più alti, per offrire una inclinazione maggiore: è strano che in fase di acquisto si possa dettagliare tanto con riferimento al contenuto della tastiera senza però aver modo di scegliere quanto possa essere inclinata (naturalmente parliamo di un modello non a basso profilo).
Leggi anche: CrowView Note, la lap-dock più completa per trasformare in laptop ogni device?
Il secondo difetto, quello sicuramente più oggettivo, è il peso: la Keychron K4 Pro è indubbiamente la miglior tastiera mai provata dopo anni in questo settore per dimensioni, corsa dei tasti, feedback… ma è anche quella incredibilmente più pesante. Ok ispirarsi agli anni ’80, ma nel 2024 siamo abituati che tutti i prodotti hi-tech, specie di fascia premium, siano leggerissimi… Certo, è un device estremamente personalizzabile e pensato anche – e forse soprattutto – per gli sviluppatori, ma questo particolare la rende un accessorio domestico o da ufficio che dove sceglierete di metterla dovrà restare, perché nessuno avrà voglia di portarsela nello zaino.
Insomma, se non avete l’esigenza di trascinarla a spasso con voi, la Keychron K4 Pro è la keyboard migliore immaginabile, che si tratti di lavorare e videogiocare: vi svolterà il modo in cui digitate e non sto affatto esagerando, perché dopo alcune settimane di utilizzo ho notato che a fine giornata le mani erano meno intorpidite e le dita meno indolenzite. Adesso che la ho provata non vorrei mai tornare alla tastiera meccanica che usavo prima, già spedita in soffitta. E per voi sarà lo stesso, ne sono certo.