Dal riciclo di mascherine inutilizzate a soluzioni per la purificazione dell’aria, per il benessere acustico e per il packaging ecosostenibile sono alcune delle idee premiate nella Changemaker Competition 2024 di InVento Lab. Con il progetto B Corp School, arrivato alla settima edizione, alcune idee imprenditoriali nate tra i banchi di scuola da giovanissimi studenti supportati da mentor e insegnanti hanno ricevuto importanti riconoscimenti. Oltre alla vincitrice, la startup Second Chance dell’ITS “Francesco Viganò” di Merate, premiata per avere dato vita a un progetto di recupero delle mascherine della pandemia trasformandole in risorse, ad essersi aggiudicati i riconoscimenti come migliori idee nell’ambito dell’economia circolare sono altri 9 licei d’Italia. Tra questi: le classi del liceo scientifico “Pacinotti” di La Spezia, dell’istituto tecnico agrario “G. Bonfantini” di Lesa, dell’istituto di istruzione superiore “Copernico-Pasoli” di Verona, dell’istituto tecnico tecnologico “Guglielmo Marconi” di Rovereto, del liceo scientifico “Luigi Cremona” di Milano, del convitto “Umberto I” di Torino, dell’istituto superiore “Enrico Fermi” di Mantova, dell’Itis “Leonardo da Vinci” di Parma e dell’Istituto IPSEOA “Manlio Rossi – Doria” di Avellino. Abbiamo chiesto ad alcuni degli ideatori delle innovative idee di raccontarci come hanno sviluppato i progetti e come intendono portarli avanti anche al di fuori degli edifici scolastici. Ecco che cosa ci hanno raccontato.
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Second Chance, l’idea vincitrice
Il progetto vincitore presentato dalla classe 3A dell’ITS “Francesco Viganò” di Merate, con la startup “Second Chance“, vuole dare una seconda vita alle mascherine inutilizzate e scadute che il Ministero dell’Istruzione aveva inviato alle scuole durante la pandemia. La mentor che ha seguito il progetto, Francesca Coeli, racconta: «Presenti in quantitativi notevoli nei magazzini di tutte le scuole, da queste mascherine si può ricavare un tessuto termico e idrorepellente attraverso un processo di sfibramento e sfilacciatura. Unite a una fibra ottenuta dal riciclo delle bottiglie di plastica, le mascherine diventano imbottitura per giacche invernali. L’idea è nata da un padre di uno di questi ragazzi che ha portato all’attenzione dell’alunno il problema di questo tipo di scarti». Avendo vinto la challenge, il team ha diritto a un colloquio in Bocconi e seguirà, poi, il corso di accelerazione imprenditoriale. «Una volta che saranno entrati nel corso, dall’Università riceveranno molteplici input per sviluppare ulteriormente l’idea, che è interessante perché questi ragazzi hanno pensato a un’applicazione che può essere idonea anche per giubbotti, divani, cuscini, auto – spiega la mentor – Per quanto riguarda il giubbotto, dobbiamo continuare la ricerca perché dobbiamo lavorare diversamente la mascherina». I vincitori della sfida legata all’economia circolare, come spiega Francesca, avevano inizialmente preso in considerazione le cuffiette rotte e gli scarti di cibo, poi si sono concentrati sulle mascherine. «Siamo partiti dall’idea per finire alla gestione del logo e alla parte economica, con la volontà di fare un prototipo tramite una joint venture con un’azienda che si occupa di imbottiture».
Silent Wave, la seconda classificata
Secondo posto per le classi 3 A-3 B del liceo “Verdi” di Milano con la startup Silent Wave che si propone di preservare il benessere acustico di persone, animali e piante. In particolare, questa idea imprenditoriale ha messo a punto dei pannelli acustici che possono essere impiegati in modo diverso, a seconda del contesto in cui vengono inseriti, riducendo la dispersione del suono ed evitando volumi troppo alti, con l’idea di contribuire a ridurre problemi acufeni. Il tema tocca sia il mondo della musica che le stesse imprese che vogliono migliorare la qualità della vita e del lavoro dei propri dipendenti. Ci ha spiegato più nel dettaglio il progetto il prof. Diego Pugliese: «L’idea di lavorare sull’acustica con nozioni più tecniche sulla materia per produrre un oggetto funzionale è stata vincente. Da un punto di vista operativo, ci si è mossi sulla realizzazione di modellini con un lavoro di ricerca non banale perché sul mercato esistono oggetti simili con funzioni di insonorizzazione – spiega il professore – Io, poi, mi sono occupato di mettere in connessione i ragazzi con un paio di aziende dalle quali hanno anche ricevuto feedback critici che sono stati in grado di cogliere per migliorare la progettualità». Adesso questi giovanissimi hanno allacciato contatti con l’Università La Sapienza di Roma e con alcune aziende per proseguire verso la messa a terra definitiva del progetto. «I ragazzi si sono anche impegnati a portare il progetto a scuola realizzando dei pannelli – continua il prof. Pugliese – Pensiamo a tutte le volte in cui siamo all’aperto e contribuiamo a creare inquinamento acustico oltre a quello di ritorno come il traffico, i mezzi pubblici, i vicini. Nello specifico, a scuola abbiamo un auditorium all’aperto che diventerebbe il primo luogo di applicazione di questi pannelli».
Terzo posto per Airivive
Il progetto della classe 4 B CCH dell’istituto superiore “Enrico Fermi” di Mantova, con la startup Airivive, è in grado di produrre una vernice non solo ecosostenibile ma che, allo stesso tempo, aiuta la purificazione dell’aria satura di anidride carbonica, sfruttando la liberazione di ossigeno. Realizzato con il sostegno di Garc, Airivive intende mettere a punto una vernice che possa essere applicata all’esterno su tetti, muri e pareti con una pittura che più luce riflette e più contribuisce a mantenere gli edifici freschi durante i mesi estivi. Inoltre, riduce anche l’effetto “isola di calore”, trasformando le superfici urbane da semplici strutture passive in agenti attivi di purificazione dell’aria. Uno degli studenti che ha ideato Airivive, Francesco Genitrini Cristini ci ha spiegato: «La mission che ci aveva dato InVento Lab è stata quella di migliorare l’aria nei centri urbani. A Mantova abbiamo usato l’acqua ossigenata per vedere se la vernice liberava l’ossigeno, testandolo sul mattone. Inizialmente eravamo abbastanza sicuri del nostro prodotto, ma una volta arrivati a Milano ci siamo accorti che la concorrenza era importante. Quando torneremo a scuola vedremo se riusciremo a sfruttare al meglio le ore di laboratorio previste per portare avanti il nostro progetto».
Le altre idee premiate
Tra le altre idee che sono state premiate durante la Changemaker Competition di InVento Lab ci sono:
- Power Green, dell’istituto tecnico agrario “G. Bonfantini” di Lesa, Novara, che propone di produrre insalate di IV gamma biofortificate attraverso tecniche di biofortificazione e confezionamento in packaging biodegradabile, con un metodo che consente un maggiore controllo sulle condizioni di crescita delle piante, riduce il consumo di acqua, di terreno e di prodotti chimici. Alle studentesse e agli studenti è stata data la menzione speciale “B Corp”, con un premio offerto da Cortilia.
- Ecobin, del liceo scientifico “Pacinotti” di La Spezia, che con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, mira a realizzare cestini ecosostenibili dotati di sensori per la raccolta differenziata dei rifiuti nelle aree naturali. La classe ha vinto una menzione speciale, presentata dall’azienda Sales, per l’attenzione dedicata al contrasto al cambiamento climatico grazie alla transizione ecologica. I ragazzi che hanno ideato il progetto ci hanno raccontato: «La parte innovativa è che all’interno del coperchio sarà inserito un sensore con il quale si potrà misurare la quantità dei rifiuti che ci sono dentro. Questi verranno installati nelle zone di sosta dei sentieri della Val di Vara, luogo che prevede attualmente una scarsa gestione di rifiuti e una grande quantità di questi. Per questa ragione, abbiamo pensato a questi cestini. Essendo un progetto ecosostenibile, il problema della differenziazione era importante per noi, perché dovevamo far sì che questi rifiuti avessero un’altra vita. La Val di Vara ha tanti sentieri e sappiamo che molte volte ci sono tante cartacce, così proviamo a migliorare l’aspetto turistico impegnandoci per tenere il sentiero quanto più pulito possibile. Abbiamo già fatto diverse collaborazioni, anche con partner locali come il parco di Montemarcello, che è il nostro finanziatore principale, ma abbiamo idea di allargare il progetto anche in altre zone d’Italia».
- Clean Wash Filter (3FSA – Istituto di Istruzione Superiore Statale Copernico Pasoli di Verona), con il sostegno di Fondazione Cariverona, lavora per ridurre l’inquinamento delle microplastiche nell’ambiente e nell’atmosfera causato dal lavaggio dei vestiti in ambito casalingo e industriale con la creazione di filtri in materiale riciclato da applicare sul tubo di scarico delle lavatrici;
- 0° Green (3 CSS – Istituto di Istruzione Superiore Statale Copernico Pasoli di Verona), con il sostegno di Sammontana, vuole arginare l’inquinamento da packaging creando contenitori e cucchiaini riutilizzabili realizzati con materiali ecosostenibili per il gelato;
- Ecoskii (4 ESP – Istituto di Istruzione Superiore Statale Copernico Pasoli di Verona), con il supporto di Fondazione Cariverona, sogna di vivere la montagna in modo eco-responsabile per preservare la biodiversità, realizzando sci ecosostenibili e devolvendo l’1% del ricavato a organizzazioni per la riforestazione del Nord Italia;
- Sint-etica (4 ESP – Istituto di Istruzione Superiore Statale Copernico Pasoli di Verona), sostenuta da Fondazione Cariverona, sfrutta le componenti dei campi in erba sintetica da smaltire per trasformarli in altri prodotti vendibili sul mercato, con il minor impatto ambientale possibile;
- Thermo Power (Istituto Tecnico Tecnologico Guglielmo Marconi di Rovereto, Trento) si propone di rivoluzionare il settore energetico attraverso il recupero del calore disperso sotto forma di calore dalle canne fumarie. La sua missione è trasformare gli sprechi in risorse preziose, contribuendo attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico, grazie a un prodotto che sfrutta l’effetto Seebeck con la cella di Peltier;
- Philtra (Liceo scientifico statale Luigi Cremona di Milano) propone un sistema di filtraggio, raccolta e riciclo delle microplastiche prodotte dai lavaggi industriali. Tutto viene gestito con una webapp, attraverso la quale lavanderie, tintorie, hotel e spa con lavanderie interne, potranno attivare un abbonamento annuale che include il controllo di tutto il processo: dalla consegna e installazione del filtro al monitoraggio in tempo reale della raccolta fino alla sostituzione. Il filtro esausto verrà, poi, riciclato per dare nuova vita alle microplastiche raccolte. La startup ha vinto il premio B Green, offerto da Yves Rocher;
- Patched (Convitto Nazionale “Umberto I” di Torino) vuole creare una rete di sartorie a cui i clienti possano affidare il re-custom, e anche un’eventuale riparazione, dei propri indumenti. L’idea nasce per conciliare il problema della fast fashion, la perdita dell’artigianato e la crescente popolarità del custom negli ultimi tempi. Patched ha vinto il premio SDGs, presentato da Stanhome;
- Lamimoss (Itis Leonardo da Vinci di Parma), con il sostegno di Chiesi Farmaceutici, intende proporre un paraspifferi che ha il compito di purificare l’aria che passa sotto la porta. La startup ha vinto una menzione speciale B Corp, sponsorizzata da Save The Duck. La professoressa, Orsola Spennato, che ha seguito il progetto, ci ha raccontato: «L’idea è nata dalla sfida si trovare qualcosa per migliorare la qualità dell’aria interna alle abitazioni. Pensando a che cosa si sarebbe potuto fare, ai ragazzi è venuto in mente un un filtro creato con la combinazione a strati di carboni attivi, fibra di cocco e muschio stabilizzato che non presuppone l’utilizzo di corrente elettrica»;
- Nocciavelli (Istituto IPSEOA “MANLIO ROSSI – DORIA” di Avellino) si concentra su due obiettivi principali: trasformare in concime gli scarti delle nocciole che altrimenti verrebbero bruciati e produrre cosmetici a partire dalle nocciole più piccole, abitualmente gettate. Nocciavelli ha vinto il premio B Community, sponsorizzato da Dermophisiologique, per avere raggiunto risultati soddisfacenti in termini di impatto e coinvolgimento della comunità.