Antonio Colella, in arte il Boss del Freestyle, è uno dei profili calcistici più seguiti in Italia. Partendo dalla sua passione è riuscito a far appassionare più di 2 milioni di followers ai suoi contenuti. La sua passione per il calcio nasce a 6 anni: fino ai 16 gioca come calciatore, ma poi scopre il mondo del Football Freestyle e decide di entrarci anche se ciò comporta fare tutti i giorni moltissime ore di allenamento. Dal 2020 porta questo mondo sui social e attraverso sfide calcistiche e un po’ di “easy per il boss!” (chi lo segue capirà!) è riuscito a collaborare con brand, progetti e istituzioni molto importanti in tutto il mondo.
Raccontami il tuo percorso e la tua storia…
Ho iniziato da piccolo a giocare a calcio, avevo all’incirca 6 anni, e mi sono da subito innamorato del pallone! Ho giocato fino all’età di 16 anni e sono sempre stato un calciatore amante del gesto tecnico particolare e delle skills. I miei giocatori preferiti all’epoca erano Ronaldinho e Ronaldo Il Fenomeno, li guardavo giocare e sognavo. Con le prime pubblicità della Nike, dove venivano coinvolti i giocatori più tecnici al mondo per spot pubblicitari in cui facevano skills e tricks, ho iniziato ad incuriosirmi al mondo del freestyle.
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E come sei diventato il Boss del Freestyle?
Ho iniziato ad allenarmi da solo guardando video su YouTube di freestyler stranieri e successivamente ho scoperto che c’erano altri ragazzi in Italia che si allenavano nella stessa disciplina: il Football Freestyle. I primi 2 anni mi allenavo una media di 6 ore al giorno poi quando ho iniziato a gareggiare a livello nazionale e internazionale mi allenavo 2 ore la mattina e 2 ore il pomeriggio per 6 giorni a settimana. Dopo qualche anno sono entrato nel mondo degli eventi esibendomi in show coreografati per molti brand importanti. Nel 2010 ho fondato una scuola di Calcio Freestyle dove insegnavo ai ragazzi tutte le tecniche base della disciplina. Tutto questo fino al 2020 dove grazie ai social sono diventato Il Boss del Freestyle
Hai più di 2 milioni di followers totali, come sei riuscito a creare la tua community?
Ad oggi ti dico che secondo me la chiave è stata il continuo coinvolgimento delle persone. Ho basato il mio contenuto sull’essere sfidato in challenge assurde. Quello ha creato un legame con la community forte, la voglia di sfidare e accettare le sfide!
Quali sono i format principali sui tuoi canali?
I format principali sono sicuramente le Challenge sul campo da calcio e non solo. Ultimamente ho provato a vivere 24h con gli scarpini da calcio, dove di conseguenza dovevo svolgere tutte le normali azioni quotidiane (spesa, passeggiata con il cane, pranzo fuori, doccia ecc ecc…) ma con gli scarpini da calcio. Quindi, in realtà, testo ogni tanto nuovi format diversi, ma in linea generale le sfide ne fanno da padrone!
Come funziona il tuo percorso creativo? Come crei i tuoi contenuti?
Cerco di farmi ispirare da quello che vedo in giro sul web. Anche non inerente al calcio o allo sport. Spesso ho trovato ispirazione tramite contenuti che non c’entrano proprio nulla. Sono un grande fruitore di video YouTube e TikTok, anche troppo.
Utilizzi dei tool particolari per registrare ed editare i tuoi contenuti?
Quando edito video per TikTok, Reel, Shorts utilizzo spesso CapCut, per YouTube utilizzo premiere, niente di particolare. Easy!
In questi anni, hai fatto moltissime attività, quale ricordi con più piacere?
Sicuramente lo show per l’Udinese Calcio a centrocampo tra primo e secondo tempo di una partita di campionato contro il Sassuolo. Quella è stata davvero emozionante. Lo show andò bene e il pubblico mi accolse davvero con un super calore
Quali sono alcuni tuoi progetti futuri che vorresti realizzare?
Il mio obiettivo futuro è quello di fondare una scuola di tecnica per i ragazzi! Come ho raccontato all’inizio, insegnavo già prima e mi piacerebbe continuare in futuro!
Un consiglio per chi vorrebbe fare il tuo percorso?
Essere costanti! Questo è il consiglio numero uno che do sempre, perché chiunque può avere una bella idea, un bel progetto, ma senza costanza nulla può accadere! E ovviamente amare sempre ciò che si fa.