Se ne parlava da settimane. Alla fine è arrivato l’annuncio ufficiale. L’ultima startup di Elon Musk xAI ha chiuso il round Serie B da 6 miliardi di dollari. Hanno partecipato all’operazione alcuni dei più importanti fondi di Venture Capital a livello mondiale come Andreessen Horowitz e Sequoia Capital. Gli altri soggetti che hanno investito sono Valor Equity Partners, Vy Capital, Fidelity Management & Research Company, Prince Alwaleed Bin Talal e Kingdom Holding. La valutazione post money dell’azienda è di 24 miliardi di dollari (la pre-money è stata di 18 miliardi. Musk aveva scritto male su X, indicando 16 miliardi).
Cosa fa xAI
Come commenta The Verge, il round da 6 miliardi di xAI è la dimostrazione che per imprenditori come Musk la raccolta di cifre simili non è un problema. Al netto dei grandi problemi in corso a Tesla (tra i guai con i regolatori e il calo delle vendite), l’ultima società del proprietario di X è riuscita a chiudere un fundraising come pochi altri negli ultimi tempi.
«xAI si concentra principalmente sullo sviluppo di sistemi avanzati di intelligenza artificiale che siano sinceri, competenti e massimamente vantaggiosi per tutta l’umanità. La missione dell’azienda è comprendere la vera natura dell’universo». Questo è quanto si legge nel comunicato ufficiale. Sul proprio profilo X Musk ha descritto con parole meno formali e altisonanti l’obiettivo di Grok, l’AI che sta sviluppando la tech company.
Perché Musk ha fondato xAI
In polemica con OpenAI – azienda che Musk ha cofondato nel 2016 – l’imprenditore punta a mettere a disposizione un chatbot che, a suo dire, è libero da pregiudizi e idee politicamente corrette. La startup è stata fondata nell’estate 2023, dopo essere stata molto probabilmente in fase stealth per qualche tempo. Da anni il Ceo di Tesla è impegnato a combattere la cosiddetta cultura woke, il termine con cui Oltreoceano si descrivono le correnti progressiste più estreme.
Le risorse appena investite nella startup serviranno a sviluppare la tecnologia di intelligenza artificiale. La società è intanto alla ricerca di nuove risorse da inserire all’interno di un team definito al momento «piccolo». Al momento Grok può essere utilizzato soltanto da chi è abbonato a X nella sua versione più costosa (Premium+), ma non è possibile accedervi dall’Italia.