Un Superbonus dedicato al lavoro per incentivare le assunzioni. Ne sta discutendo in questi giorni il Governo insieme alle parti sociali. Sul tavolo la proposta dell’esecutivo è di introdurre una quota deducibile del costo del lavoro pari al 120%, che si alza al 130% nel caso in cui le persone assunte siano giovani, donne o soggetti già beneficiari del reddito di cittadinanza. Come si legge su Il Sole 24 ore l’incentivo contenuto nel decreto interministeriale si applicherebbe a tutte le imprese e ai lavoratori autonomi.
Superbonus lavoro: i criteri
Dai primi calcoli sembrerebbe che il Superbonus lavoro potrebbe coinvolgere una platea di quasi 400mila imprese. Per quanto riguarda la maggiorazione al 130% potranno usufruirne le società di capitali, gli enti non commerciali, le società di persone ed equiparate e le imprese individuali, società ed enti non residenti e gli esercenti arti e professioni, anche in forma di associazione professionale o di società semplice, che svolgono attività di lavoro autonomo.
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Un criterio che dovrà essere rispettato del Superbonus lavoro è che dovrà esserci un incremento occupazionale: il numero di assunti a tempo indeterminato dovrà dunque essere superiore a quello relativo al periodo di imposta precedente. Palazzo Chigi ha intenzione di stanziare 43 miliardi di euro della programmazione 2021-27 per quanto riguarda le politiche sul lavoro.