Un thriller psicologico che non allontana i più paurosi con frequenti jump scare (sono pochini in realtà). Sviluppato dalla software house Pixelsplit, Reveil è un videogioco indie che sta ottenendo un discreto successo di pubblico con voti niente male su Steam da parte degli utenti. All’interno di una narrazione che potrebbe sembrare banalotta – ma attendete il finale – il gamer deve affrontare un viaggio senz’altro da incubo viste le premesse. Il videogioco è disponibile anche su PlayStation e Xbox.
La recensione di Reveil
La storia di Reveil ruota attorno a un circo e al destino di una famiglia. Il protagonista si chiama Walter Thompson, il responsabile di tutto ciò che avviene fuori e al di sotto del tendone. Senza permetterci troppi riferimenti alla trama, che rovinerebbero non poco il piacere e l’angoscia della scoperta, ci limitiamo a qualche piccolo dettaglio.
Walter Thompson si risveglia confuso dopo un sogno particolarmente turbolento. Dove sono la moglie e la figlia? Ha inizio così l’esplorazione di spazi a tratti comuni e apparentemente innocui, dai quali però sbucherà molto presto la traccia di elementi terrificanti. Non è il primo titolo che sfrutta il contesto per mettere in scena quel che accade nella psiche del protagonista.
Con una colonna sonora che fa il suo dovere, Reveil è un thriller psicologico che funziona anche perché riesce a mantenere costante la tensione. Giova a questo obiettivo il fatto che il videogioco si completa in una manciata di ore. Con una grafica tutto sommato apprezzabile, si attraversano ambienti aperti e chiusi, talvolta baciati dal sole e talvolta nel buio della notte.
Quel che possiamo dire in conclusione è che Pixelsplit ci aveva deliziato in passato con Deadly Days, un survival horror in uno scenario quasi ripreso da South Park, calato in un mondo post apocalittico. In Reveil siamo più nel campo del realismo e della serietà, con fasi puzzle game che non costringono a scervellarsi, ma anzi coinvolgono il gamer alle prese con oggetti molto bizzarri.