Secondo un’inchiesta del Wall Street Journal l’esercito russo starebbe utilizzando la tecnologia di Starlink, la divisione di SpaceX per l’internet satellitare, per supportare le proprie operazioni belliche in Ucraina. Vengono riportate attività di diverso tipo come il controllo remoto di droni e il coordinamento degli attacchi a oltre due anni dall’invasione. Secondo lo stesso articolo della testata americana il Ceo Elon Musk non si sarebbe deciso a spegnere l’accesso in determinate aree del mondo, come in Sudan dove Starlink verrebbe utilizzato dalle forze paramilitari.
Che ruolo ha giocato Starlink nella guerra in Ucraina?
Su StartupItalia vi abbiamo raccontato di una delle prime operazioni di soccorso a Kiev, pochissimi giorni dopo l’invasione russa del febbraio 2022. Il governo del Paese attaccato aveva rivolto un appello al miliardario sudafricano, affinché spedisse al più presto parabole Starlink garantendo così che le comunicazioni non venissero interrotte dai bombardamenti contro le varie infrastrutture. Musk ha risposto via X e i primi camion sono arrivati in Ucraina con i vari terminali pronti all’uso. Nel corso di questi anni gli osservatori hanno confermato che Starlink ha giocato un ruolo decisivo di supporto alle operazioni militari in Ucraina, oltre a fornire un accesso a internet stabile per i civili.
Quanto però emerso dall’inchiesta del Wall Street Journal è che in Russia – dove è vietata ufficialmente la vendita di questa tecnologia – il mercato nero starebbe fornendo alle truppe parabole poi utilizzate per scopi bellici. Non si cita solo il caso dell’esercito di Putin, ma anche del Sudan dove Starlink verrebbe utilizzato dalle Rapid Support Forces, gruppo paramilitare accusato di omicidi e violazione dei diritti umani. Se in un primo momento l’invio delle parabole in Ucraina -3600 in tutto – è sembrata una donazione, col tempo è emerso che SpaceX ha emesso fatture: oltre 3 milioni di dollari al mese per accedere al servizio.
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Nei mesi scorsi Elon Musk si è esposto sulla questione, dicendo che nessuna parabola Starlink è stata venduta direttamente o indirettamente alla Russia. Tra l’imprenditore e il Wall Street Journal i rapporti sono tesi: nei mesi scorsi il giornale americano si era anche occupato del consumo di sostanze da parte di Musk con un’inchiesta che ha fatto discutere, soprattutto perché si parla di un personaggio a capo di un’azienda quotata in Borsa (Tesla) e di altre realtà (come SpaceX) con importanti contratti con governi e agenzie pubbliche.