Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.
La VR riuscirà mai a decollare?
Real VR Fishing è un gioco coreano in realtà virtuale. Ha conquistato 1 milione di utenti. Permette di provare l’attività della pesca all’aperto comodamente seduti dal proprio divano e in più di 100 posti diversi tra cui il Grand Canyon, Yosemite e il lago Tahoe. Sviluppato dalla azienda Dev United Games è diventato uno dei giochi più venduti in VR nell’area Asia-Pacifico accumulando circa 15 miliardi di dollari di vendite dal suo lancio, soprattutto in Nord America. RVRF costa 20 dollari. Il mercato della realtà virtuale riuscirà a decollare? Da un lato, secondo la società di consulenza tecnologica Omdia, la spesa dei consumatori per la VR dovrebbe triplicare entro il 2027, raggiungendo i 5,7 miliardi di dollari a livello globale. Il lancio delle cuffie Vision Pro di Apple all’inizio di quest’anno ha suscitato l’interesse degli sviluppatori di giochi. Anche Google e Samsung stanno collaborando a un nuovo dispositivo per la realtà mista. Dall’altro i dispositivi sono ancora troppo scomodi. Dovrebbero essere più leggeri e semplici come gli occhiali per l’uso quotidiano. Infine manca ancora una killer application.
Pagare per fare ricerche online?
“Search Generative experience” (SGE) è il servizio di ricerca sperimentale di Google alimentato dall’intelligenza artificiale. I risultati di ricerca saranno più costosi per Google rispetto alle risposte tradizionali, perché l’intelligenza artificiale generativa consuma molte più risorse di calcolo. Google ha offerto l’accesso a SGE solo a pochi utenti selezionati, tra cui alcuni abbonati al suo pacchetto Google One, che offre vantaggi come uno spazio di archiviazione cloud aggiuntivo a fronte di un canone mensile. Google sta valutando la possibilità di far pagare questo nuovo servizio. Alcuni analisti hanno avvertito che l’attività pubblicitaria di Google potrebbe risentirne se il suo motore di ricerca fornisse risposte più complete generate dall’intelligenza artificiale che non richiedano più agli utenti di fare clic sui siti web degli inserzionisti. L’intelligenza artificiale riuscirà a creare maggior valore economico per il vecchio modello di business di Google basato sulla pubblicità. L’anno scorso Google ha registrato entrate per 175 miliardi di dollari dalla ricerca e dagli annunci pubblicitari, più della metà del suo fatturato totale, ponendo l’azienda di fronte al dilemma di come usare l’intelligenza artificiale preservando il suo principale motore di profitto. Microsoft, che ha una partnership estesa con OpenAI, ha lanciato più di un anno fa una ricerca migliorata basata su GPT e un chatbot, ora chiamato Copilot, nel suo motore di ricerca Bing. Tuttavia, le nuove funzioni di intelligenza artificiale hanno fatto poco per aumentare la quota di mercato di Bing, che è molto indietro rispetto a Google. Molti editori online, che dipendono da Google per il traffico internet, temono che un numero minore di utenti visiterà i loro siti se la ricerca AI di Google estrarrà le informazioni dalle loro pagine web e le presenterà direttamente agli utenti.
Che sta succedendo a Tesla?
Tesla ha perso un terzo del suo valore quest’anno. Molti sono i problemi che sta affrontando Tesla: i tagli ai prezzi che riducono i margini, la concorrenza dei veicoli elettrici cinesi, la cattiva governance aziendale, i rischi politici e ora il calo dei volumi di vendita. Il trend negativo per Tesla potrebbe anche interrompersi. L’imminente auto da 25mila dollari, prevista per il 2025, potrebbe migliorare la quota di mercato e indirizzarsi verso una nuova categoria di clienti. La domanda cinese potrebbe ricominciare a salire. Il lento lancio delle stazioni di ricarica sovvenzionate negli Stati Uniti potrebbe accelerare, rendendo i veicoli elettrici più attraenti. Tesla potrebbe essere l’avvertimento di una crisi globale dei veicoli elettrici ? L’industria automobilistica mondiale ha prodotto 10,5 milioni di veicoli elettrici l’anno scorso e prevede di produrne 13,5 milioni quest’anno. Nel 2025, secondo le attuali proiezioni, la produzione salirà ulteriormente a 18 milioni: un aumento del 70% della produzione globale di veicoli elettrici in soli due anni. Ma le vendite sembrano rimanere sempre più indietro. L’anno scorso l’interesse per i veicoli elettrici ha portato alla vendita di 9,5 milioni di veicoli, ma si prevede che quest’anno la cifra sarà solo di 9,8 milioni.
Taiwan e il futuro dei chip
Il più forte terremoto che abbia colpito Taiwan negli ultimi 25 anni ha provocato morti e feriti e il fermo di molte attività tra cui la produzione di microchip. La Taiwan Semiconductor Manufacturing Co, il più grande produttore mondiale di chip avanzati, ha fermato alcuni macchinari per la produzione di chip e ha evacuato il personale. Stessa sorte anche per la piccola azienda locale United Microelectronics Corp. Gli alti livelli di precisione richiesti per la produzione di semiconduttori fanno sì che i terremoti rimangano una seria sfida per il settore. Taiwan e Giappone, due paesi considerati ad alto rischio sismico, ospitano quasi 200 impianti di produzione. Taiwan, dove sono state identificate 42 faglie attive, si trova lungo l’Anello di fuoco del Pacifico, la linea di faglie sismiche dove si verifica il 90% dei terremoti del mondo. I problemi sismici potrebbero aiutare il trasferimento delle aziende di microchip in luoghi più sicuri? La produzione di chip è altamente vulnerabile agli shock esterni e alla contaminazione da particelle estranee, come polvere e detriti. La più piccola vibrazione durante il processo di produzione che utilizza la fotolitografia potrebbe alterare gravemente i lotti di chip, con conseguente aumento della percentuale di chip malfunzionanti o di bassa qualità. Potrebbe non essere una coincidenza che TSMC e Samsung abbiano scelto l’Arizona e il Texas come sedi dei loro stabilimenti statunitensi, aree a basso rischio sismico. Anche Intel ha stabilimenti in Arizona.