Un punta e clicca non competitivo con una storia tosta da raccontare
I genitori non sempre fanno il bene dei figli. Sono tante le storie di piccole o grandi ingiustizie in cui i bambini vengono messi in condizioni spiacevoli, addirittura di rischio. E tutto per colpa dell’egoismo dei grandi. Lil’ Guardsman, come tanti altri titoli dell’ecosistema indie, riesce però a rendere leggeri (ma mai banali) tematiche parecchio toste. La protagonista di questo punta e clicca che abbiamo giocato su Nintendo Switch (e disponibile sulle altre console e su PC) ha il gravoso compito di fare da guardiana del castello, stabilendo chi può entrare e chi no. E il papà? Ci arriviamo tra un attimo.
Il gameplay di Lil’ Guardsman potrebbe sembrare monotono e ripetitivo a primo impatto, ma l’elemento ludico e coinvolgente sta nei dialoghi e nelle tante possibilità che abbiamo di indagare su chi abbiamo di fronte (con discrezione, ma non sempre). In lingua inglese, il videogioco è stato sviluppato dalla software house canadese Hilltop Studios e comincia con un tutorial che mostra le dinamiche di gioco, molto semplici.
Con tre punti azione complessivi abbiamo la possibilità di analizzare chi abbiamo di fronte e sondare se dica o meno il vero sulle motivazioni che avanza per essere legittimato a entrare a palazzo. Fortuna che abbiamo un profumo che, una volta spruzzato, costringe la vittima a dirci la verità e altri accessori speciali nell’armadietto posto proprio sopra di noi.
In Lil’ Guardsman non esiste una competizione vera e propria, ma rimane sempre alta la voglia di vedere chi sarà il prossimo. Una volta che il nostro babbo ha deciso di affidarci il SUO lavoro per potersi godere il gioco d’azzardo, siamo soli al cospetto di completi (e a volte inquietanti) sconosciuti.
Lil’ Guardsman è un’avventura punta e clicca dalla spiccata impronta narrativa, che brilla anzitutto per la direzione artistica. I disegni sono splendidi, pieni di dettagli su un mondo che è sì medievale, ma con strabilianti tecnologie che a quei tempi se le sognavano (ad esempio console portatili o computer all’avanguardia).
Potremo decidere se alzare la sbarra o lasciarla giù, negando l’ingresso. Il risultato sarà comunque stampato sopra una scheda profilo che consegnerà il punteggio. Nel corso dell’avventura ci sono sì potenziamenti, ma purtroppo il titolo fatica a decollare dopo qualche ora di gioco (meno di dieci per arrivare ai titoli di coda).
I dialoghi sono l’altra parte pregevole del titolo, ricchi di sfumature sulle psicologie dei personaggi, ciascuno con una piccola storia alle spalle. Lil’ Guardsman è un titolo che vi conquisterà con i disegni e con la sua ferma (e a tratti commovente) denuncia sulle ingiustizie che, purtroppo, popolano questo mondo.