Cosa cambia dopo la decisione della SEC sulle aziende che possono investire in Bitcoin in Borsa

Dopo che nelle scorse ore la SEC americana, ovvero l’ente che vigila sui mercati, ha stabilito che le aziende potranno investire in ETF legati a Bitcoin, ovvero titoli che consentono un investimento indiretto nella criptovaluta più famosa al mondo, si rafforza il processo di istituzionalizzazione di Bitcoin. Si tratta di un passaggio importante dal momento che da dieci anni la Securities and Exchange Commission si opponeva a un simile strumento finanziario. Come ha ricostruito Bloomberg il primo ETF legato a Bitcoin mai proposto è stato avanzato nel 2013 dai due gemelli Winklevoss, Tyler e Cameron, nomi noti nel panorama tech soprattutto perché collegati alla causa legale (da loro persa) contro Mark Zuckerberg nei quali i due accusavano l’attuale Ceo di Meta di aver loro rubato l’idea alla base di Facebook ai tempi di Harvard.

Al netto dell’approvazione degli ETF su Bitcoin la SEC rimane comunque cauta e tutt’altro che favorevole a Bitcoin. Come ha dichiarato il presidente Gary Gensler «non abbiamo approvato o appoggiato Bitcoin. Gli investitori dovrebbero rimanere cauti riguardo alla miriade di rischi associati e ai prodotti il cui valore è legato alle criptovalute».

Hester Peirce, chiamata dai fan Crypto mom e commissaria presso la SEC, ha d’altra parte dichiarato che con la decisione sugli ETF Bitcoin «si chiude una saga non necessaria». Nei giorni scorsi peraltro era stato pubblicato (e poi rimosso) un post su X dal profilo della SEC nel quale si annunciavano novità rispetto all’approvazione dell’ETF su Bitcoin. L’ente federale ha motivato la rimozione dicendo di aver subito un attacco informatico. Mentre scriviamo il valore di Bitcoin è in crescita di oltre il 7% rispetto a una settimana fa. Alla fine è arrivata comunque l’approvazione, alla luce della quale diverse aziende potranno così quotare ETF in Borsa, dando la possibilità agli operatori di investire indirettamente nella criptovaluta.