Bisogna attendere il via da parte del Parlamento. Ma ha ancora senso legare il concetto di crypto alle truffe?
L’Europa ha raggiunto un accordo provvisorio sull’antiriciclaggio di denaro. Nel testo sono previste novità anche per quanto riguarda le criptovalute, settore su cui spesso si generano polemiche (e confusione). Su X il ministro delle finanze belga Vincent Van Peteghem, ha festeggiato il traguardo dichiarando che il nuovo approccio migliorerà il modo in cui i singoli Stati membri contrastano il riciclaggio di denaro e il finanziamento a gruppi terroristici. Ricordiamo che il Belgio detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue.
L’accordo sull’antiriciclaggio
Una delle prime novità dell’accordo provvisorio sull’antiriciclaggio europeo è che darà vita a una nuova autorità incaricata di occuparsi di questo settore, tenendo conto anche del mercato delle criptovalute per quanto riguarda l’antiriciclaggio. Si fa inoltre cenno al controllo che i fornitori di servizi di criptovalute dovranno effettuare di fronte a transazioni superiori a 1000 euro. Il testo su cui è stato trovato un accordo provvisorio dovrà ora passare dal Parlamento per l’approvazione.
Il dibattito sulle criptovalute in Italia e in Europa è spesso inquinato da polemiche e ideologie. Quanto sta accadendo nel mondo fa peraltro credere che legare fra loro criptovalute e truffa è un’operazione semplicistica. Il percorso di Bitcoin, ad esempio, sembra sempre più chiaro: la criptovaluta più famosa si sta istituzionalizzando come dimostra l’approvazione degli ETF da parte della SEC. Ciò non toglie l’attenzione globale su alcuni scandali legati, ad esempio, alla crisi degli exchange: il caso più eclatante ha riguardato FTX, con l’ex Ceo Sam Bankman Fried che rischia 115 anni di prigione.