La società è ancora attiva, con centinaia di creditori. Il suo ex ad è al momento detenuto in Montenegro in attesa dell’estradizione. Oltre 40 miliardi di dollari bruciati dopo il crollo degli asset
TerraForm ha fatto ricorso al Chapter 11, ovvero quella procedura prevista dalla legge statunitense pensata per la ristrutturazione del debito delle imprese in difficoltà. Durante gli anni della pandemia il settore delle criptovalute ha goduto di una crescita notevole, con asset e token che hanno registrato performance strabilianti. Diversi esperti tuttavia suggerivano il rischio di bolle e truffe in corso. A quanto è emerso TerraForm. società basata a Singapore e che ha emesso TerraUSD (stablecoin) e Luna (token), è arrivata alla bancarotta dopo anni di scarsa trasparenza. Entrambi gli asset sono crollati nel 2022, bruciando oltre 40 miliardi di dollari investiti. La SEC americana, l’autorità che vigila sui mercati, ha avviato un’indagine per frode, accusando l’azienda di avere impostato uno schema che suggeriva la sicurezza degli investimenti.
A guidare le attività di TerraForm è stato Do Kwon, il Ceo della società fondata nel 2018 e attualmente detenuto in Montenegro (anche se presto potrebbe essere estradato negli Stati Uniti o in Corea del Sud come spiega TechCrunch). Il processo è partito dall’accusa di frode per oltre 40 miliardi di dollari. La dichiarazione di bancarotta secondo il Chapter 11 non è in realtà da intendere come una dichiarazione fallimento: TerraForm è un’azienda ancora attiva e che sta cercando di fare i conti con la giustizia e i creditori (quasi 200). La sua situazione è molto complessa e precaria.
L’ecosistema delle criptovalute si è evoluto dalla pandemia in avanti. Una delle notizie più importanti del 2024 è stata l’approvazione da parte della SEC degli ETF di Bitcoin, che consentono investimenti indiretti nella criptovaluta più famosa. Al tempo stesso l’ecosistema è popolato da token e asset estremamente volatili. Oltre che da imprenditori senza scrupoli: la storia più eclatante degli ultimi anni riguarda la sorte di Sam Bankman Fried, ex Ceo di FTX, uno dei più grandi exchange al mondo (fallito a fine 2022) e che ora rischia più di 100 anni di prigione per frode e altri capi di imputazione di cui è stato ritenuto colpevole.