Ha augurato la morte ad alcuni supervisori di San Francisco, membri dell’organo legislativo. Alcuni di loro hanno ricevuto lettere con minacce
Prima i fatti, alquanto scioccanti. Il week end scorso Garry Tan, il presidente di Y Combinator, definito da tutti l’acceleratore di startup più importante al mondo con sede in Silicon Valley, ha pubblicato un post su X nel quale in buona sostanza ha augurato la morte a sette supervisori di San Francisco, i membri dell’organo legislativo della città.
Mission Global ha ricostruito la vicenda, aggiungendo che, a un commento che ipotizzava il fatto fosse ubriaco, Tan ha risposto di sì. Il post è stato cancellato, ma tre delle persone attaccate su X – Aaron Peskin, Myrna Melgar e Dean Preston – hanno ricevuto lettere con minacce per posta.
Compreso il guaio in cui si è cacciato Garry Tan si è scusato, aggiungendo di essere stato male interpretato perché, a suo dire, il post sarebbe una citazione del testo di una canzone rap degli anni Novanta. La vicenda va letta anche alla luce degli attacchi antisemiti: Peskin e altri quattro membri del consiglio sono infatti ebrei e ricevono minacce dall’ottobre 2023, mese in cui è avvenuta la strage per opera di Hamas in Israele.
Come sottolinea TechCrunch uno dei motivi di scontro tra Tan e Peskin in particolare risale alla decisione della città di San Francisco di ritirare la licenza della scaleup Cruise per far circolare i propri taxi a guida autonoma in città.
La vicenda – che abbiamo ricostruito qui – è partita dopo un incidente in cui un auto Cruise ha investito un pedone. Peskin è stato tra i supervisori critici nei confronti della società acquisita da General Motors diversi anni fa.
Garry Tan è una delle figure più note nel panorama tech in California ed è anche un profilo attivo nelle campagne elettorali con donazioni ed endorsment. Nel frattempo sul suo profilo X ha ripreso a pubblicare contenuti legati al mondo innovazione e startup.