Un manifesto e dodici idee da adottare per rinnovare la scuola italiana: 22 scuole al nastro di partenza!
Sono partite in ventidue ma puntano a diventare centinaia: “Avanguardie educative”, il movimento di innovazione delle scuole è pronto a sbarcare in ogni regione, ad “arruolare” chiunque lavora ogni giorno per trasformare il modello tayloristico non più adeguato alla nuova generazione di studenti digitali. A lanciare la battaglia è stato Indire, l’Istituto nazionale di documentazione innovazione e ricerca educativa che con ventidue scuole fondatrici, ha dato vita ad una “sfida” che punta ad utilizzare le opportunità offerte dalle ICT e dai linguaggi digitali per cambiare gli ambienti di apprendimento.
I primi ventidue partono portando in dote la loro esperienza: dall’Iti “Volta” di Perugia che ha iniziato da una connessione internet a 100 mega ed è arrivato ad avere 1000 device collegati in rete, all’Itc di Busto Arsizio che sperimenta il metodo “debate” inglese, al liceo linguistico di Bari che da anni si concentra sul social Learning. Con loro anche l’istituto “Ettore Majorana” di Brindisi, il “Sandro Pertini” di Lucca, il “Pacioli” di Crema, il “Piaggia” di Viareggio.
Tutti si sono uniti per firmare il manifesto delle avanguardie educative basato su sette principi cardine: trasformare il modello trasmissivo della scuola, sfruttare le opportunità offerte dalle Ict e dai linguaggi digitali per supportare nuovi modi di insegnare, apprendere e valutare; creare nuovi spazi per l’apprendimento; riorganizzare il tempo del fare scuola; riconnettere i saperi della scuola e i saperi della società della conoscenza; investire sul capitale umano ripensando ai rapporti; promuovere l’innovazione perché sia sostenibile e trasferibile. Come fare tutto ciò?
I fondatori del movimento hanno messo in circolo e in Rete a disposizione delle altre scuole dodici idee che possono essere adottate dalle scuole che intendono far parte del movimento. Proposte innovative come quella delle aule laboratorio disciplinari ovvero spazi assegnati in funzione delle discipline che vi si insegnano in modo che il docente non abbia più a disposizione un ambiente indifferenziato ma possa personalizzarlo. Oppure lo “Spaced learning”, una particolare articolazione del tempo della lezione che prevede tre momenti di input e due intervalli.
Tra le dodici proposte anche la flipped classroom (la classe capovolta) e il “Teal”, Technology Enhanced Active Learning, una metodologia didattica che vede unite lezione frontale, simulazione, attività laboratoriali su computer per un’esperienza di apprendimento ricca e basata sulla collaborazione. Il movimento propone anche la compattazione del calendario scolastico: alcune discipline vengono insegnate nel primo quadrimestre al termine del quale si effettua una valutazione finale, che viene riportata nello scrutinio di fine anno; altre discipline, per un equivalente numero di ore settimanali, vengono proposte solo nel secondo quadrimestre. Al termine dell’anno il Consiglio di Classe effettua la valutazione finale globale dell’alunno, tenendo conto di tutti i risultati.