Google potrebbe essere interessata ad acquistare Square. A parlare dell’interesse di Mountain View per la società di Jack Dorsey che ha dato il via al settore dei mobile Pos è il Wall Street Journal.
I colloqui per una possibile cessione avrebbero coinvolto in passato anche eBay e Apple. Nel primo caso è abbastanza facile intuire che il sito di aste abbia pensato di dotare il suo PayPal di un prodotto già fatto e finito per leggere le carte in mobilità. Sappiamo poi com’è andata: è arrivato PayPal Here. Nel secondo si sarebbe trattato di un primo passo convinto di Cupertino nel settore dei pagamenti fisici che invece sembra arriverà dall’altra parte della cassa con l’introduzione dell’Nfc nell’iPhone 6. Ai primi incontri con Google risalenti al 2012 sono invece seguiti ulteriori colloqui negli ultimi mesi, anche se non è chiaro se la vendita vera e propria sia ancora un’opzione. Anzi, secondo quanto cinguettato dal responsabile comunicazione di Square Aaron Zamost, sembrerebbe proprio di no.
Nope. RT @dmac1 Square discussed possible sale to Google, Apple, PayPal as losses widen & payments startup consumes cash
— Aaron Zamost (@zamosta) 21 Aprile 2014
L’aspetto più interessante, a prescindere da come andrà fra Dorsey e Page e Brin, è però la lente di ingrandimento sui conti della società che l’anno scorso ha preso in considerazione una possibile quotazione in borsa con Goldman Sachs e Morgan Stanley e che ha un valore che si aggira intorno ai 5,2 miliardi di dollari. A un gruppo di cinque banche capeggiate da Goldman si deve una linea di credito di più di 100 milioni di dollari concessa questo mese per dare respiro dopo i 100 milioni persi nel 2013. Il rosso è in crescita rispetto all’anno precedente, motivo per cui un’acquisizione potrebbe risultare provvidenziale.
Dal 2009 la società ha rastrellato 340 milioni di finanziamenti, la metà dei quali sono già stati spesi senza che i profitti abbiano ancora preso il volo. Lo scorso anno sono stati circa 20 miliardi di dollari a passare per i lettori mobili di Square, per un fatturato di 550 milioni. Di questa cifra, ottenuta in virtù delle commissioni del 2,75% applicate alle transazioni, quattro quinti vanno via in tasse ai circuiti e intermediari come Visa e Mastercard e per coprire le frodi. A dimostrazione della necessità di differenziare e rendere più solido il business, problema con cui si dovranno confrontare anche i vari Payleven e Jusp, il lancio di servizi come Square Cash, invio di denaro via mail, e Square Market, piattaforma per le piccole medie imprese che vogliono vendere online.