Nel novembre 2012 Osama Bedier, all’epoca alla guida del progetto Wallet di Google, in occasione dell’Open Mobile Summit aveva dichiarato: “Nessuno sta innovando in modo disruptive il mondo dei pagamenti, neppure io”. Quasi una previsione di quello che poi sarebbe stato l’insuccesso del portafoglio digitale di Mountain View i cui numeri negli Stati Uniti ancora non decollano. Tanto che lo stesso Bedier, che ha anche un passato in PayPal, ha lasciato Google per dedicarsi a un altro progetto. Forse scottato dagli inizi titubanti del Nfc sembra essersi chiesto: perché scommettere su una sola tecnologia quando è possibile abbracciare tutte quelle che utilizzeremo per pagare?
Da qui nasce l’idea Poynt un terminale (Pos) per gli esercenti che potremmo definire agnostico dal punto di vista tecnologico proprio perché permetterebbe ai rivenditori che ne sono in possesso di accettare pagamenti sia con le carte di credito (sia con banda magnetica sia chip e pin) sia con le nuove tecnologie Nfc, QRCode e Beacon. Permettendo quindi ai clienti di continuare a pagare con le carte tradizionali oppure tramite smartphone indipendentemente dal sistema scelto.
Poynt ha di fronte una grande opportunità se verranno confermate quelle voci che danno come imminente un regolamento del Senato americano che rende obbligatorio per tutti gli esercenti negli Stati Uniti l’accettazione di pagamenti “chip & pin” (standard EMV). Se confermato infatti ci saranno circa 16 milioni di terminali da sostituire entro gennaio 2015. Square e altri fornitori di Pos hanno assicurato sul fatto che sono in arrivo terminali idonei ma Poynt, annuncia Bedier, ha il vantaggio di nascere già pronto al supporto di qualsiasi soluzione tecnologica risulterà essere la preferita dal regolatore ma soprattutto dai consumatori.
È il costo dell’apparecchio di 299 dollari, piuttosto elevato, a far storcere il naso, soprattutto se confrontato con le innovative soluzioni di mobile Pos (qui la nostra guida). Il terminale ha un doppio schermo: uno di 7 pollici per il venditore e l’altro di 4.3 per il cliente e nel prezzo è incluso anche un software per la gestione del registratore di cassa.
(foto via TechCrunch)
(foto via TechCrunch)
Una buona soluzione che dovrà comunque giocarsela contro i concorrenti (soprattutto con Square) e dovrà convincere, prima ancora degli esercenti, le banche che dovrebbero optare per questa soluzione da distribuire poi ai clienti. Ma il team il Poynt, tutto formato da ex dipendenti di eBay, Google, Amazon, Apple, Hypercom e Verifone si dice pronto alla sfida convinto di aver sviluppato un prodotto finalmente “game-changer” come è stato definito da Dana Stalder, ex vice presidente di PayPal, oggi tra i principali finanziatori di Poynt. Vincerà la costola?
Ecco come funziona Poynt